Carresi e polemiche, Di Bello risponde alla Brambilla

Pungoli sab 07 maggio 2022
Cultura e Società di La Redazione
3min
La Carrese 2022 ©Filippo Cantore
La Carrese 2022 ©Filippo Cantore

SAN MARTINO IN PENSILIS. Archiviate tre delle quattro Carresi stagionali, l’ultima avrà luogo il 6 giugno a Portocannone, le polemiche non si sopiscono. Protagonisti la deputata Michela Vittoria Brambilla e Pasquale Di Bello. «Non c'è tradizione che possa giustificare la sofferenza degli animali e il loro sfruttamento, soprattutto per futili motivi». Così la Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commenta il ritorno delle corse dei buoi, le "Carresi", in Molise e in Puglia dopo lo stop imposto dalla pandemia. «È incredibile e vergognoso - prosegue - che al giorno d'oggi possa essere considerata degna di riconoscimento ministeriale una manifestazione che si basa su percosse e colpi di pungolo ad animali che sono il simbolo stesso della mitezza». «Proprio non si capisce - sottolinea la Brambilla - come sia stato possibile riconoscere alle manifestazioni molisane la qualifica di "bene di interesse storico-culturale etno-antropologico particolarmente importante", richiesta anche per la corsa di Chieuti in Puglia, e perché siano stati destinati a questi "divertimenti" centinaia di migliaia di euro pubblici». «Sul riconoscimento delle Carresi - conclude - l'Intergruppo che ho l'onore di presiedere chiederà chiarimenti al ministero dei Beni culturali. La Leidaa intanto si batterà con le altre associazioni animaliste affinché le corse dei buoi a forza di pungolo diventino manifestazione "storiche" nel senso di "consegnate definitivamente al passato».

Di Bello ha risposto così: «Nel rivolgermi a lei uso questo aggettivo, “gentile”, anche se lei non lo meriterebbe visto il linguaggio e i toni scortesi e offensivi adottati nella nota diffusa a suo nome in merito alle Carresi molisane. Le scrivo nella veste di Tutore delle Carresi della Regione Molise e Presidente dell'Unione Carresi (l'associazione che riunisce i simpatizzanti dei quattro Comuni interessati), ruoli entrambi legati alla tutela, alla difesa e alla valorizzazione delle nostre nobili Tradizioni. Al pari di altri che l'hanno preceduta (vedi da ultima l'On. Eleonora Evi, parlamentare europeo) è possibile affermare che lei sul tema è una perfetta ignorante, nel senso pieno della parola. Lei delle Carresi ignora tutto e lo si evince per tabulas dalle parole gravi, offensive e arroganti, che ha rivolto a decine migliaia di cittadini e a quattro comunità. Lei definisce “divertimenti” tradizioni millenarie, “futili motivi” e fatti “vergognosi”. Le assicuro - e mi è d’obbligo usare lo stesso tono che lei ci riserva - che di futile e vergognoso, oltre che ridicolo, On. Brambilla, qui ci sono soltanto certe sue carnevalate in compagnia di un maiale al guinzaglio, in posa davanti al Parlamento. Le ricordo, Costituzione alla mano (Art. 54), che lei è tenuta ad esercitare con disciplina e onore il ruolo di parlamentare della Repubblica. Le ricordo, Costituzione alla mano (Art. 64), che nella sua veste di parlamentare lei rappresenta la Nazione, comprese le comunità e i territori che ha offeso disprezzandone la Storia e l’Identità. Se invece di “minacciare” una richiesta di chiarimenti al Ministero dei Beni culturali lei, prima di esprimersi, avesse avuto il buon senso e la diligenza di studiare presso lo stesso dicastero l’istruttoria che ha portato al riconoscimento delle Carresi come “bene di interesse storico-culturale etno-antropologico particolarmente importante”, avrebbe avuto la possibilità di conoscere quanto poco “futili” siano i “divertimenti” dei quali lei ciancia senza alcun titolo né merito che non sia la battaglia ideologica di uno pseudo animalismo figlio del pensiero unico e della cultura della cancellazione. Se lei avesse avuto il buon senso di interpellare i suoi colleghi molisani di partito, quali il Presidente della Regione, Donato Toma, autore di una legge regionale a difesa delle Carresi (n. 1/2019), e l’On. Annaelsa Tartaglione, ospite lo scorso 30 aprile alla Carrese di San Martino in Pensilis, avrebbe evitato lo sprezzo e l’arroganza che dalla prima all’ultima parola emergono dalla sua nota. Le chiude il suo intervento assicurando che si batterà affinché le Carresi “diventino manifestazioni storiche nel senso di consegnate definitivamente al passato”.

Vede, On. Brambilla, sa qual è la differenza tra lei e le Carresi? È che tra mille anni le Carresi ci saranno ancora e di lei nessuno avrà più memoria, perché le Carresi sono già Storia, Religione, Arte, Letteratura, Folklore. Ad essere “consegnata” all’oblio sarà soltanto lei, e ai nostri figli, e a noi da qualche parte nell’Universo, non dispiacerà affatto. Tanto le dovevo. Si faccia accompagnare dai suoi colleghi di partito a visitare a sorpresa le stalle dove buoi e cavalli delle Carresi sono custoditi e curati, poi capirà cosa vuol dire amare e prendersi cura degli animali».

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