Guardialfiera guarda alla Pace nell’accogliere il suo vescovo

La visita lun 09 maggio 2022
Cultura e Società di La Redazione
3min
Guardialfiera guarda alla Pace nell’accogliere il suo vescovo ©TermoliOnLine
Guardialfiera guarda alla Pace nell’accogliere il suo vescovo ©TermoliOnLine

GUARDIALFIERA. Come anticipato venerdì scorso, Adilson Pedro Busin, vescovo titolare di Guardialfiera, è tornato sabato 7 maggio nella sua Cattedrale, dove ha rinnovato la forza della Pasqua. Il suo sorriso ha ridato forza e speranza ad una comunità a volte distratta da forze esterne, ma come sempre, riesce a ricondurre partecipazione passionale, dirompente e di fede, nei momenti topici della vita della bella ed accogliente Guardialfiera.

Nell’ambito della Settimana Liturgica dedicata al “Buon Pastore”, monsignor Adilson Pedro Busin, il pastore buono e dal sorriso rassicurante, è tornato nella sua Cattedrale, per presiedere la solenne Concelebrazione Eucaristica. Pian piano, in punta di piedi “egli” arriva nel paese della Porta Santa, di Francesco Jovine, delle Terre del Sacramento, ed è subito festa. Una figura ridente, non astrazione ma segno di appartenenza ad una terra carica di secoli e di storia: il Molise - intima la sua presenza. Si manifesta quel passato che vive nel presente e che fiorisce ad ogni risveglio, ad ogni suo arrivo. Il suo sguardo, manifesta la magia che si percepisce nell’osservare l’immensità celeste. Compiacimento immenso e senza retorica, condividere con la bellezza che il Molise sa infondere nei cuori dei suoi concittadini, quale dimostra di essere in ogni momento della sua vita, e non solo quella dettata dal Pastorale. La giornata del suo arrivo è bagnata da lacrime di guerra, da pioggia che, nonostante copiosa, non riesce a cancellare odio e crudeltà di un Mondo che ormai non guarda più orizzonti, ma è fermo al suo “ego “. Sperare in uno sprazzo di luce è davvero ardua sensazione. Eppure, alle 12 in punto del sabato 7 maggio, un rumore di auto, che spegne il suo motore sotto casa di Vincenzo Di Sabato, ridona la speranza per il miglior giorno. Un sorriso si appresta a far contorno allo splendido paesaggio, ed un raggio di sole fa breccia tra le tenebre. È tornato «Presto ho molta fame, e non solo di cibo», le parole del vescovo. Poi si lascia andare, e da buon Vescovo di Porto Alegre, regione brasiliana grande come l’Italia intera, sciorina aneddoti e passionali racconti. La presenza di Lino Rufo, cantautore conosciuto anche in Brasile, consente di canticchiare: «A questo punto, stiamo tanto bene io e te, che non ha senso tirare fuori i come e i perché…» La gioia irrompe, e tale resterà regina per tutta la giornata. Un pranzo presso l’amico Serafino del Casale di Clesilde, un'immersione nella pace del riposo dettato dalla splendida struttura ricettiva di Carmela Minotti, ed è subito sera. Alle 18 in punto, il sindaco Tozzi è pronto, con la sua Città, all’accoglienza in una Cattedrale colma di gente della quale si percepisce la palpabile emozione. Un applauso ed è subito Catechesi di Pace. Le parole di Busin fanno la eco a chi ha voglia di raccogliere da esse la gioia di condividere momenti senza schemi precostituiti con unico fine: «La Pace». Non si potrà trovar Pace se essa non inizia a fiorire nei nostri Cuori. La bellezza ci porterà a riconoscere il bene dal male e tutto tornerà a ricondurci sulle strade disegnate dal Signore. Sono il vostro Pastore e voi la mia anima, il mio spirito, la mia vera famiglia.

Tornerò ancora e godrò della vostra festa – “queste le parole del momentaneo congedo da parte del vescovo titolare, che fornite del sorriso di un padre, fratello, amico, rimbombano ancora tra le pietre sacre della magnifica Cattedrale di Guardialfiera. A giorni si ripeterà il rito dell’apertura della Porta Santa. Siamo sicuri che le parole di Pace continueranno a rimanere forti roboanti tra le pietre parlanti ma che le stesse, sapranno infondere dolcezza e speranza anche al di fuori del tempio dell’indulgenza. Si riparte, ancora la pioggia rende difficile in distacco ma sempre il solito raggio di sole ci consente di ridonar speranza all’arrivederci.  

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