Zio Riz: dal Molise alla Campania in canoa lungo il Volturno

La mano dell'uomo ven 14 ottobre 2022
Cultura e Società di Emanuele Bracone
2min
Zio Riz: dal Molise alla Campania in canoa lungo il Volturno ©Termolionline.it
Zio Riz: dal Molise alla Campania in canoa lungo il Volturno ©Termolionline.it
Zio Riz: l'intervista alla regista Raffaela Mariniello

TERMOLI. La vastità di un territorio, la sua antropizzazione, l’occhio particolare di una telecamera, distorsioni e candore.

Tutto questo a bordo di una canoa canadese.

Suggestivo il percorso compiuto dall'artista Raffaela Mariniello, che sabato scorso, all’ex cinema Sant’Antonio, riadattato per l’occasione a quella che fu la sua vera vocazione, ossia la proiezione sul grande schermo, grazie all’intuizione della direttrice del Macte, Caterina Riva, ha portato a Termoli il docufilm che racconta un viaggio esplorativo di luoghi e persone, territori e aziende.

Volti, comportamenti, aggregazioni sociali, abitudini e processi produttivi, incastonati lungo il percorso del fiume Volturno, che parte della provincia di Isernia, a Rocchetta a Volturno, dove c’è la sorgente e percorre attraversando Molise occidentale e Campania, nelle province di Benevento e Caserta, sfociando a Castel Volturno.

Un corso d’acqua tutt’altro che secondario, poiché è quello più lungo del Sud, coi suoi 175 chilometri e un bacino idrografico di 5.550 km quadrati e sappiamo bene quanto il Meridione abbia sofferto e soffra ancora di carenza delle risorse idriche.

Tuttavia, in questi 175 km, la mano dell’uomo, quella meno nobile, si rende protagonista di un degrado progressivo, che conduce il fiume a non essere più quella trasparente massa d’acqua che parte dalla sorgiva, ma più si avvicina alla foce più ne viene trasformata la sua portata.

Zio Riz non vuole rappresentare solo accezioni e prospettive di negativizzazione, ma aprire una visuale a tutto tondo, con un lavoro egregio compiuto in movimento sulla canoa e lungo le sponde che vedono crescere sempre più la presenza di uomini e donne, gruppi e aziende, un vero spaccato di un pezzo del Paese.

Ne abbiamo parlato prima della proiezione con la regista. Un’ora di documenti preziosi e di narrazione per immagini, al termine della quale Caterina Riva si è intrattenuta proprio con la Mariniello, approfondendo diversi aspetti dell’iniziativa cinematografica.


Riprese che scorrono proprio come un fiume, solcate da una vena poetica, con momenti di inclusione sociale e solitudine esistenziale, proposte dal Macte, fuori dal contesto proprio, ossia il Museo di Arte contemporanea di via Giappone, lo scorso sabato 8 ottobre, in occasione della XVIII Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci, dedicata al tema della sostenibilità.

LA SCHEDA

Zio Riz, film documentario con soggetto, fotografia e regia di Raffaela Mariniello, riprende il nome della canoa sulla quale un uomo ridiscende, a partire dalla sorgente di Rocchetta a Volturno, le acque del fiume più grande del Sud Italia, il Volturno. Questo Caronte ci porta lentamente dall’armonia naturale dell’oasi protetta della sorgente, sempre più giù, fino alla foce del fiume a Castel Volturno, un vero e proprio inferno metropolitano.

Raccontando il percorso del fiume, che dal Molise attraversa tutta la regione Campania, il film racconta la trasformazione di un contesto ambientale ma anche sociale, progressivamente stravolto dalle azioni indiscriminate dell’essere umano.

Lo scandire delle stagioni è suggerito dalla pioggia, dalla neve che si scioglie, dal continuo scorrere dell’acqua fino all’essiccarsi del terreno, sferzato dal sole di mezzogiorno. In ogni fotogramma la vita appare svolgersi nel suo incedere quotidiano, mentre si passa progressivamente dai versi di animali e i suoni degli insetti al rumore del lavoro dell’uomo, da quello ripetitivo delle macchine agricole e dei mezzi di trasporto ai suoni sempre più caotici dell’ambiente urbano.

Zio Riz è prodotto da Teatri Uniti con Casa del Contemporaneo con il contributo della Regione Campania e di Film Commission Regione Campania, in collaborazione con Museo Madre, Studio Trisorio e Zona Rosa.

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