Giornata della memoria: l'incontro con Ugo Foà all'istituto Majorana
TERMOLI. Ugo Foà nasce nel 1928 a Napoli. Ha lavorato per oltre vent'anni alla Sisal e poi nel 1968 è entrato nel campo delle assicurazioni. Dopo Napoli, ha vissuto a Torino, Palermo e dal 1980 a Roma. Ha militato nelle fila del Pci, è stato vicesegretario nazionale del sindacato nazionale agenti di assicurazione e assessore alla Cultura nel comune di Radicofani nel Senese. Dal 1990 fa parte dell'associazione “Progetto memoria” e porta la sua testimonianza sulla persecuzione razziale in tutta Italia.
Nella mattinata di ieri, mercoledì 25 gennaio, ha parlato davanti ad una platea numerosa di varie classi dell’Istituto Industriale “E. Majorana”. Con lui una delle figlie che lo segue ovunque, Marina Foà che fa parte del direttivo dell’associazione “Progetto Memoria”.
Ugo un giovane di spirito nonostante i suoi 94 anni e con tutto quello che ha passato, ha raccontato la sua gioventù. Nel 1938 aveva solo 10 anni e quelle orribili leggi razziali emanate in quel settembre, spezzarono i sogni di un ragazzino che era felice perché da lì ad un mese avrebbe potuto frequentare il Ginnasio, le scuole medie di una volta. Purtroppo il regime fascista che regnava da ben 16 anni, essendosi insediato nel 1922, decise che ogni ragazzo che professasse la religione ebraica, non avrebbe potuto frequentare le scuole con alunni di religione cattolica, con il comunicato firmato dal Regio Governo 16° dell’era Fascista.
Ugo ci ha detto che per quella decisione ci pianse tanto, rimarcando ai ragazzi di “non vergognatevi di piangere mai, piangere aiuta a liberarsi, si piange per dolore, per gioia e per amore”.
“La cosa che comunque mi ha fatto più male- ha continuato Ugo- è che i miei amici delle elementari, non vedendomi frequentare la scuola, non si siano preoccupati di venirmi a cercare per capire il motivo della mia assenza”.
Abbiamo chiesto a Foà se nel periodo che stiamo vivendo, dall’alto della sua esperienza, veda qualche possibile analogia con quel tremendo passato. “Per fortuna no, anche se alcuni accadimenti potrebbero farli ricordare”. Ugo e la Figlia ormai per le scuole stanno girando da tempo. All’inizio lo stesso Ugo non voleva parlare in pubblico, poi a mano a mano ha cominciato a conoscere meglio i ragazzi e ci ha preso gusto e lo fa con molto piacere.
I giovani devono sapere e visto che sono gli uomini del futuro devono capire che pagine nere della storia dell’umanità non debbono più accadere.