«Termoli diventi città Jacovittiana», partita la mostra "Tutte le follie di Jac!” al Macte

Vernissage dom 08 ottobre 2023
Cultura e Società di Emanuele Bracone
3min
La mostra “Tutte le follie di Jac!” ©TermoliOnLine
La mostra “Tutte le follie di Jac!” ©TermoliOnLine
"Tutte le follie di Jac": intervista al curatore della mostra al Macte, Luca Raffaelli

TERMOLI. Il 2023 sotto certi aspetti è passato troppo in fretta, pensiamo al centenario della nascita del “genio” di Benito Jacovitti.

Numerose le iniziative realizzate nel corso dell’anno, probabilmente il più importante momento di confronto sulla sua arte fumettistica è quello inaugurato ieri pomeriggio al Macte, dove a cura di Luca Raffaelli, i padiglioni del Museo d’arte contemporanea di Termoli, in via Giappone, sono stati allestiti con le sue inconfondibili “strisce”.

Giornalista di caratura nazionale, appassionati, rappresentanti istituzionali e “animatori” del panorama culturale locale hanno scandito con grande interesse e loro presenza questo vernissage, che dalle 17, dopo una parentesi dedicata alla stampa, ha proposto e promosso i personaggi resi famosi nel mondo e diffusi in milioni di copie.

Non poteva mancare anche la figlia Silvia, accolta dallo stesso Raffaelli e dalla direttrice del Macte, Caterina Riva.

Un legame indissolubile quello che vede il Macte, luogo simbolo del premio Termoli, abbinato alla identità di un personaggio che nel ventesimo secolo ha stravolto i canoni del fumetto, con l’auspicio che questa felice intuizione possa contribuire a promuoverne il primo e far scoprire (o riscoprire) il secondo anche alle nuove generazioni.

Un’ambientazione particolarmente suggestiva, col supporto didascalico capace di imprimere il carattere innovativo delle sue opere, perché Jac è stato un precursore.


“Tutte le follie di Jac!” è una mostra a cura di Luca Raffaelli che attraverso l'esposizione di cento tavole originali offre ai visitatori la possibilità di entrare nel mondo di Jacovitti (Termoli, 1923 – Roma,1997) di cui quest’anno si celebra il centenario dalla nascita. La rassegna approfondisce in maniera giocosa le invenzioni tecniche e linguistiche che hanno reso Jacovitti il creatore di un mondo surreale, costruito grazie a un metodo di lavoro unico che lo portava a creare disegni, storie e dialoghi direttamente con la china.

Come spiega il curatore Luca Raffaelli, la mostra parte dall'analisi dalla sua capacità d'improvvisazione fumettistica indagando, nelle varie sezioni espositive, le caratteristiche più importanti del suo metodo di lavoro: i riempitivi, salami, vermi e invenzioni che, senza alcun motivo logico o narrativo, invadono le sue tavole; i continui giochi di parole, le linee cinetiche che mostrano i movimenti dei personaggi e molto altro...

Il progetto Jacovittissimevolmente è realizzato in collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo che dal 25 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024 ospita la mostra L’incontenibile arte dell’umorismo a cura di Dino Aloi e Silvia Jacovitti con Giulia Ferracci.

La mostra al Macte sarà visitabile anche oggi, domenica 8 ottobre ore 10-13; 15-19 mentre a seguire i nuovi giorni di apertura al pubblico del museo sono: dal mercoledì al sabato (domenica chiuso) ore 10-13; 15-18.30. 

Il progetto approfondisce in maniera giocosa le invenzioni tecniche e linguistiche che hanno reso La lisca di pesce uno stile riconoscibile e Jacovitti un inventore di segni e personaggi indimenticabili, creatore di un mondo surreale, costruito grazie a un metodo di lavoro unico che lo portava a creare disegni, storie e dialoghi direttamente con la china.

«La mostra – come spiega il curatore Luca Raffaelli – parte dall'analisi dalla sua capacità di improvvisazione fumettistica indagando, nelle varie sezioni espositive, le caratteristiche più importanti del suo metodo di lavoro: i riempitivi, salami, vermi e invenzioni che, senza alcun motivo logico o narrativo, invadono le sue tavole; i continui giochi di parole, le assurde linee cinetiche che mostrano i movimenti dei personaggi; le onomatopee del tutto particolari per cui il suono di uno schiaffo è proprio schiaffo!, il corpo, tagliato, spezzato, fatto a fette (a volte senza neppure procurare dolore), e la sua innovativa rottura della quarta parete, per cui i personaggi in difficoltà possono rivolgersi direttamente ai lettori o al loro creatore».

Nell’intervista che abbiamo realizzato, lanciamo assieme a Luca Raffaelli una provocazione, o meglio, una proposta provocatoria: Termoli diventi città Jacovittiana, abbiamo un unicum planetario da poter sfruttare e basta vedere il successo della statua in bronzo sul Corso Nazionale, che calamita migliaia di selfie ogni anno, per comprenderne le immense potenzialità, chissà, magari partendo da una segnaletica rimodulata proprio sui suoi tratti inconfondibili.

Intanto, come sostiene lo stesso Raffaelli, è d’obbligo visitare la mostra “Tutte le follie di Jac!”, anche più di una volta.

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