Abissi, l’opera di Antonietta Aida Caruso premiata in Veneto
TERMOLI. La tela “Abissi” è stata realizzata da Antonietta Aida Caruso nel 2019 in occasione dell’invito fatto all’artista dal critico Maurizio Vitiello a partecipare al premio Sulmona. “Del quadro, afferma l’autrice, esistono due versioni. Quella del 2019 presenta colori scuri e un risultato visivo molto drammatico.
Il tema da me affrontato infatti è stato quello duplice della violenza sulla donna, in particolare ho raffigurato il dramma esistenziale della donna migrante che, pur superando il naufragio nel mar Mediterraneo, non di rado vive purtroppo il naufragio nella terra della speranza. Un duplice tema di grande attualità. La versione successiva del 2022, dai colori più chiari ed intensi, è stata esposta al Palazzo D’Avalos di Vasto nell’ottobre scorso e candidata al Premio Se Art di Padova, dove è risultata terza classificata”.
La cerimonia di premiazione, alla presenza di autorevoli artisti, scrittori e operatori culturali, è avvenuta nel teatro di Castelfranco Veneto PD, sabato scorso, 18 novembre 2023.
Questa la motivazione redatta dalla giuria del Premio:
“Quadro molto apprezzato dalla giuria, sia per la tecnica pittorica utilizzata che per l’armonia dei colori scelti. Opera da contemplare in apnea, in un completo stato d’immersione nell’acqua misteriosa e avvolgente che l’artista raffigura. Le forme morbide e la campitura delicata donano a tutta la tela un aspetto magico, di sospensione, dove è possibile immedesimarsi nel corpo sinuoso e nello stesso tempo privo di materia della donna. Affascinante il modo in cui l’autrice crea un flusso di continuità tra il cielo, il corpo e l’acqua, come se il macrocosmo dell’ambiente esterno si fondesse con il macrocosmo interiore della donna, creando un continuum energetico che dona a chi guarda un aspetto malinconico e nello stesso tempo di speranza. Un quadro che va a toccare le corde interiori di chi osserva, che lascia provare emozioni similari o contrastanti e che ha lo scopo di interiorizzarci nella percezione del sentire e cogliere così il mistero che stiamo vivendo”.