Lezioni di legalità contro il fenomeno mafioso al liceo Jacovitti
TERMOLI. Lezioni di legalità contro il fenomeno mafioso, nell'accezione della prevaricazione, innanzitutto. Sono state impartite stamani agli studenti del liceo Jacovitti, a Termoli. Incontro quanto mai attuale, visto che solo ieri abbiamo pubblicato la notizia sulle tre imprese destinatarie del provvedimento prefettizio dell'interdittiva antimafia a causa delle infiltrazioni malavitose sulla costa.
E presso il liceo artistico di Termoli nella mattinata di sabato 13 aprile, si è parlato proprio di mafie, di mafiosità e di vittime del crimine organizzato nell’ambito del progetto “Legalità Bene Comune” proposto dalla Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise.
All'incontro ha partecipato il criminologo Vincenzo Musacchio ed è stato proiettato il cortometraggio elaborato dagli ex detenuti del Carcere Malaspina di Palermo dal titolo “Una vita per la legalità”. Il tema scelto non è nuovo e tantomeno casuale.
È necessario approfondire la materia, affinché i ragazzi possano avere una conoscenza approfondita al riguardo. Tra gli strumenti antimafia indispensabili per difendere il nostro contesto la cultura e la conoscenza restano indispensabili.
«E' un messaggio che non dobbiamo dismettere mai, è una battaglia, ardua e difficile, che deve continuare, noi puntiamo sull'educazione e sulla crescita dei nostri studenti». Ha dichiarato la dirigente scolastica Maria Maddalena Chimisso.
La scuola ha il compito di favorire quella conoscenza che consenta allo studente di comprendere il valore delle regole e della legalità. L’istituzione scolastica non può abdicare al proprio dovere di contrastare il fenomeno delle mafie. Inutili saranno in caso contrario le tantissime vittime di mafia barbaramente trucidate.
«Quando questi atteggiamenti prevaricatori diventano preminenti, anche nelle banalità delle nostre vite quotidiane, volontariamente o involontariamente, avvalliamo la mentalità mafiosa che rinnega il rispetto della legge e dell’altro. Dobbiamo educare i giovani a tenere la schiena dritta, a cercare il confronto e il dialogo, il rispetto e l’apertura, mai la distruzione e la prevaricazione sull’altro. Questo è lo scopo di questi incontri che da oltre trent’anni cerchiamo di portare nelle scuole e tra la gente».
Bisogna combattere soprattutto la mafiosità inculcando nelle menti dei giovani il rifiuto di qualsiasi comportamento mafioso che si nutre di scorciatoie e di raccomandazioni. «Il Molise, purtroppo, è soggetto a infiltrazioni mafiose da parte della criminalità organizzata. Siamo una terra di passaggio. Inaugureremo il 18, una scuola di formazione territoriale che si occuperà della criminalità organizzata».