Rossano Pazzagli: "La vera politica non sono i teatrini che vediamo in tv"

TERMOLI. Terzo incontro di formazione politica promosso dall’Ente di formazione Molise Business Cultural College. Il seminario, sul tema "Territorio, Politica e Democrazia. L’importanza della dimensione locale", si è tenuto nella Galleria Civica di Piazza Sant’Antonio a Termoli e tra gli intervenuti si annovera la presenza del professor Rossano Pazzagli, docente associato di Storia moderna all’Università degli Studi del Molise e direttore dell’Istituto di ricerca sul territorio e l’ambiente “Leonardo” di Pisa. Il seminario è stato introdotto e coordinato da Roberto Colella, storico e giornalista molisano, mentre La parte conclusiva è stata ad appannaggio di Davide Vitiello. Il seminario, aperto a tutti, ha dato diritto al rilascio di un attestato con valenza formale e sostanziale. Abbiamo avvicinato il docente per parlarci dell’argomento in discussione: “L’idea di fondo è che noi si debba cercare di rispondere alla crisi globale con risposte locali, locale significa territorio e stasera il tema si affronterà su due profili, quello del territorio e quello della politica, con la consapevolezza che entrambi, territorio e la politica, sono in crisi. Dobbiamo ripartire dal locale e dobbiamo farlo con la consapevolezza che viviamo una crisi profonda di tipo strutturale e da questa crisi noi non possiamo pensare di uscirne con gli stessi modelli che l’hanno generata. Occorre trovare sentieri nuovi e penso che nelle piccole realtà si possono aprire altrettanti laboratori per provare a fare nuove economie anche nuova politica”. “L’opinione pubblica – ha proseguito – su questo tema non è fuori luogo, effettivamente il nostro paese è uno dei paesi in cui la distanza, la sfiducia nella politica e nelle istituzioni, ha raggiunto livelli molto alti. Bisogna ripartire spiegando che la politica non è quella che vediamo ogni giorno, il teatrino che vediamo in televisione, ma la politica nel suo significato più autentico originario è quello della soluzione dei problemi del territorio e dei cittadini, però l’antidoto per ricostruire un senso virtuoso della politica per me è quello della partecipazione perché senza partecipazione non potrà esserci buona politica”.