Galeone fatto con le cassette della frutta, l'ultima creazione di Antonio

gio 06 novembre 2014
Cultura e Società di Michele Trombetta
3min
Galeone fatto con le cassette della frutta, l'ultima creazione di Antonio ©n.c.
Galeone fatto con le cassette della frutta, l'ultima creazione di Antonio ©n.c.
TERMOLI. Ci ha impiegato circa sei mesi a comporlo, con tanta pazienza, passione e competenza, non tralasciando nemmeno il più piccolo dei dettagli e oggi il modello riprodotto in scala è pronto e lo abbiamo davanti ai nostri occhi: si tratta del modellino del Galeone Spagnolo da guerra  del 1600 “San Felipe”, realmente esistito. L’autore di cotanta bellezza modellistica è un personaggio discendente di una famiglia storica di Termoli, Antonio Mugnano “‘U nepote de Pasanelle”; lui, con quelle sue mani, è capace di fare tante cose ma dove riesce a dare il meglio è quando si cimenta nel costruire modellini di imbarcazioni che siano moderne che siano antiche come dimostra questo Galeone. Ex operaio manutentore allo stabilimento Fiat di Termoli, ora in pensione, Antonio riesce a dedicarsi molto di più a questa sua passione e prima di questo Galeone molti altri modelli ha montato dal nulla, ma questo, senz’altro, sarà il suo fiore all’occhiello visto che già qualcuno glielo ha chiesto per farlo presenziare in qualche mostra. Lo abbiamo visto in anteprima invitati dallo stesso Antonio nel suo laboratorio . Antonio per costruire questo gioiellino hai detto che ci hai impiegato circa  sei mesi, ma quante ore al giorno ci hai dedicato? “Dalle due, tre a volte o anche quattro ore al giorno. Dipendeva tutto dal fatto  di quello che erano gli impegni casalinghi della giornata, comunque una media di due tre ore al giorno”. Dunque sei mesi circa ma quante difficoltà hai incontrato prima di riuscire a finirlo? “Di difficoltà pochissime e superabili, ci ho dovuto mettere solo molta più pazienza”. In una città come Termoli, dove quando ti serve qualche particolare non troppo comune sei costretto a rivolgerti fuori regione se non addirittura fuori nazione, come hai fatto con tutti questi particolari così originali e perfetti? “Qualcosa sono stato costretto a comprare in qualche negozio specializzato, ad esempio a Pescara, come i cannoni, i fregi e qualcosa in ottone; il resto, in legno, è fatto con il legno compensato delle comunissime cassette della frutta”. D’accordo la passione, ma cosa occorre per realizzare questi capolavori? “Sta tutto nell’iniziare. Inizi con la piccola imbarcazione nella bottiglietta e piano piano impari. In questo caso ho mandato a prendere un progettino e seguendolo piano piano, sono riuscito a realizzare questo splendido Galeone spagnolo da guerra  del 1600 che contiene 94 cannoncini riprodotti fedelmente agli originali”. Antonio, ma questa tua passione per il modellismo da quando ti ha assalito? “Mi è venuta quando già ero un giovanotto; avevo circa 17 anni ed ero residente in Svizzera. Lì c’era un tipo di legno che trovavo spesso lungo il Fiume il Reno, un materiale che mi piaceva perché costruendo barche era come avere un contatto diretto con la mia Termoli”. Barche che poi mettevi nelle bottiglie, ma come ci riesci? “La bottiglia rimane intera senza segarla a metà; la barca si prepara fuori, naturalmente si prendono bottiglie con il collo di una certa dimensione, come diciamo a Termoli “‘u checone”, e tutto si prepara in base al collo appunto. Con un sistema di fili si fa in modo di farla entrare nella dimensione adatta al collo poi, una volta posizionata all’interno della bottiglia, si tirano i fili che fanno spiegare tutta l’imbarcazione nel suo splendore ,questo non vuol dire che non ci sia qualche furbastro che per fare prima e senza fatica taglia a metà il vetro della bottiglia, ma la grande soddisfazione di un modellista è farla nel modo che ho descritto prima”. Ora, finito il Galeone, siamo certi che stai già pensando ad un altro lavoretto vero? “Si, certo. Adesso voglio finire prima la gondola, un progettino datomi da un amico e quindi la voglio fare perché è un modello abbastanza grande. Dopo questo, mi getterò anima e corpo sulle Paranze che saranno grandi dagli 80 a 90 cm”. Antonio, non per farti “i conti in tasca” ma adagiati sul luogo comune che “gli hobby costano”, quanto è costato questo galeone? “Guarda, te lo dico in tutta sincerità, di tasca mia per costruire il galeone ho speso 380 euro, poi tutto il resto è materiale recuperato come per il legno dalle cassette di compensato della frutta e, forse, ho speso molto tempo ma penso di averlo speso bene …”.
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