"I ritratti di Enzo Botteri": emozioni in colori

gio 21 maggio 2015
Cultura e Società di Michele Trombetta
2min
I ritratti di Enzo Botteri: emozioni in colori ©n.c.
I ritratti di Enzo Botteri: emozioni in colori ©n.c.

TERMOLI. Ha aperto i battenti il 20 maggio, presso la galleria civica di Termoli, una mostra personale dell'artista termolese Enzo Botteri; lui, termolese doc per parte di madre ma veneziano da parte di padre, è noto in città quale “Enzo u' veneziane”.

La mostra sarà aperta fino al 30 maggio e s'intitola “Ritratti”; in pratica i quadri in mostra sono la storia meno conosciuta dei 35 anni di pittura di Enzo, ritratti semplici personaggi della Termoli di una volta, ma anche attuali.

Un interessante excursus di lavori di Botteri che merita di essere osservato: “Diciamo che questa mostra è una rassegna pittorica che abbraccia 35 anni della mia vita – dice l'artista termolese – e tratta di ritratti che ho fatto a tutte le persone che ho conosciuto di Termoli, amici, suoceri, parenti, personaggi singolari e originali che fanno parte anche della storia termolese: tutte queste sono persone vicine alla mia sensibilità. C’è il pescivendolo, Padre Pio, San Basso e la presenza del nostro cane di famiglia che io non voglio nemmeno chiamare cane ma persona di famiglia che ora non c'è più e si chiamava Brenda.

Quindi, Enzo, come dicevamo all'inizio si tratta di una mostra di tuoi dipinti che hai fatto durante i 35 anni di attività ma che comunque la maggior parte sono degli inediti?

“Sì, in pratica è così perché, come ti dicevo prima, questi ritratti sono quadri di proprietà che facevo e consegnavo ai diretti interessati; ora i proprietari per l'occasione me li hanno “prestati” per questo non erano stati mai visitati dal pubblico di amici quali io vi reputo. L'idea di fare questa mostra mi è venuta guardando il quadro del ritratto di mio padre nel 1981; allora mi sono chiesto “sai che è: ora richiedo i ritratti che ho fatto alle persone care e faccio questa mostra”. Poi, a conclusione della stessa, ritorneranno nelle loro case; penso che sia stata una bella idea quella di fare una mostra nella mia città”.

Anche per noi, profani da subito, la mostra è stata una produzione di belle sensazioni.

“Penso di aver raggiunto con questi lavori una certa maturità pittorica, cresciuta man mano, devi sapere che nasce pittore ma poi matura nel tempo e questa differenza a me fa piacere”.

Enzo, tu mi insegni che nel vostro campo uno dipinge con stili diversi e così poi viene etichettato dai critici secondo appunto lo stile espresso. Tu con che stile dipingi?

“Come ti dicevo, un uomo nasce pittore; io sono nato in una casa del borgo in via Pustierla e devi sapere che la porta del bagno era il cavalletto di mio padre in un bagno dove c'era il vaso da notte di terracotta. Allora io ho respirato questo modo di dipingere senza tenere presente Raffaello, Tintoretto, Tiziano: la pittura deve essere una cosa universale poi lo stile è una cosa personale. Io amo tutto l'impressionismo, tutti i macchiaioli, tutti i veneti ma penso di fare una pittura molto personale. Dipingo soprattutto con il cuore e con il mestiere, perché diciamo che il pittore deve essere anche un buon preparatore di tela; deve essere un critico dei suoi disegni, avere poi sempre i piedi in terra essere umili e modesti quando si disegna.

Ti devo dire a volte la domanda che mi hai fatto me la pongo io stesso chiedendomi che stile abbia, credo che, ad ogni modo, si tratta dello stile figurativo di dipingere il bello, lo stile di Enzo Botteri”.

Uno stile che vi invitiamo a visitare in Galleria civica sino al prossimo 30 maggio.

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