"Tempo imperfetto", scopriamo un altro cantautore molisano: Luigi Farinaccio

sab 07 novembre 2015
Cultura e Società di Emanuele Bracone
3min
Tempo imperfetto, scopriamo un altro cantautore molisano: Luigi Farinaccio ©n.c.
Tempo imperfetto, scopriamo un altro cantautore molisano: Luigi Farinaccio ©n.c.
SANTA CROCE DI MAGLIANO. Nato in Belgio, Luigi Farinaccio è un cantautore molisano. Dopo gli studi in Conservatorio nella classe di chitarra, decide di spostare la sua creatività verso il pop-rock. Ottiene diversi riconoscimenti come finalista nazionale nei concorsi più importanti per cantautori. Viene invitato a suonare in cartelloni di prestigio come il “SanremOff”; il Festival Letterario Internazionale “Il Dio di mio padre”- Omaggio a John Fante; “SPQR Sport Day”- Fori Imperiali di Roma. Durante l’estate 2015 è stato ospite nel Tour di “Miss Italia”. Attualmente sta presentando in giro il suo ultimo album,“Tempo imperfetto”. “Tempo Imperfetto”, perché questo titolo? “-Tempo imperfetto- è il tempo delle emozioni legate all'adolescenza, a sensazioni che a volte riemergono. É anche l’emblema del periodo storico, culturale e sociale che stiamo vivendo. Nella foto di copertina ho infatti indossato una camicia in cui è raffigurata la batteria, lo strumento che per antonomasia “porta il tempo” e sullo sfondo c’è la facciata di una parete antica con muschi e licheni che ne hanno intaccato la superficie conferendole un aspetto imperfetto”. Quando, il nostro tempo, finirà di essere imperfetto? “Quando avremo una nuova classe politica. Perché il problema è alla base, noi non siamo che onde in un mare la cui corrente è orientata dal loro soffio.” In alternativa a ciò che fai, chi ti sarebbe piaciuto essere? “Credo che quello che faccio rappresenta chi sono, lo porto avanti con passione e amore. Io sono nato in Belgio, ho vissuto lì sino all’età di cinque anni, poi i miei genitori hanno deciso di rientrare in Italia. Se fossi rimasto in Belgio, senza alcun dubbio, avrei sicuramente avuto più opportunità per proporre la mia musica! In Belgio, Olanda, Germania, Francia, Svizzera e paesi dell’Est Europa gli artisti Italiani sono ben voluti, vendono i loro cd e fanno molte date.” Tu hai avuto occasione di sperimentare una realtà non italiana... “Sì, recentemente sono stato ospite del programma radiofonico “Brussellando” in diretta su “Radio Alma Bruxelles” e mi sono reso conto che gli speaker sono entusiasti di trasmettere musica italiana, anche quella degli emergenti! In Italia i grossi network che hanno il potere di far arrivare una canzone al grande pubblico, si sono trasformati in aziende che lasciano ascoltare solo le canzoni di quegli artisti con cui hanno firmato in esclusiva contratti di edizione e di produzione, quindi promuovendoli e avendo riscontri economici immediati.” Un passo indietro. Come si è consolidato il tuo legame con la musica? “Il legame con la musica si è consolidato gradualmente nel corso degli anni.  L’ho avvertito sempre più come un’ esigenza espressiva imprescindibile, come una sorta di magia di cui ti nutri, una magia che respiri e vivi ogni giorno al di là delle mode e della crisi. Solo attraverso la musica  ho capito che posso ricercare la mia vera identità. Sono convinto che si recita solo nella vita poiché nell’arte si persegue la verità, e questo mi ha permesso di trovare il mio piccolo spazio nel mondo.” Con cosa, le tue canzoni hanno riempito i cassetti della tua anima? “Le mie canzoni hanno parcheggiato a lungo nei cassetti della mia scrivania, ma hanno riempito anche i cassetti della mia anima nel senso che sono riuscite a tenermi vivo. Non si vive di solo pane! Le canzoni regalano emozioni, non ti tradiscono. Da esse ho attinto la forza per andare avanti e superare le difficoltà della mia vita, hanno rafforzato la mia autostima e temprato la mia personalità. Le canzoni mi hanno infuso il coraggio per non smettere mai di credere nei miei sogni.” Qual è il tuo sogno? “L'altro giorno vendendo il mio disco ad un signore gli ho detto: hai comprato un pezzo del  mio sogno! Perché le mie canzoni sono già il mio sogno, è quello che sto vivendo, quello di cui stiamo parlando, il mio sogno. E come una palla di neve che rotola e che man mano che rotola si ingrandisce sempre più. É allo stesso modo che il mio sogno interviene nella mia vita.” “Farina del mio sacco” è l'album a cui stai lavorando adesso. Che la tua passione e la tua dedizione trasformino questa palla di neve in una valanga di soddisfazioni. “Incrociamo le dita! Si, sto lavorando a questo mio secondo album. Inoltre posso anticiparti che tornerò a suonare al teatro “Arciliuto” di Roma, nell’ambito del cartellone “Per chi suona la campana”. Il concerto è programmato per il 23 novembre e sarò accompagnato dalla mia band, composta da Giovanni Spina alla batteria e programmazioni, Walter Zeolla alle chitarre elettriche e Marco Spina al basso. Mara Mancini
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