Carla Maria Russo e la lezione dell'Acquaiola

Incontri lun 12 novembre 2018
Cultura e Società di Francesca D'Anversa
3min
Carla Maria Russo a Termoli ©Termolionline.it
Carla Maria Russo a Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. La libreria gremita per l’ultimo incontro del 2018 del ciclo “Incontro con l’autore”.

A incontrare i suoi lettori Carla Maria Russo per presentare la sua ultima creazione “L’acquaiola” edito da Piemme.

A presentare l’autrice Danilo Rana che l’ha definita una delle più amate tra le scrittrici italiane e tanto amata dalla libreria Fahrenheit”; a moderare l’incontro la professoressa Marica Macchiagodena.

Protagoniste dei suoi romanzi le donne, personaggi storici come in “La Bastarda degli Sforza”, “La sposa normanna”, questa è la volta dell’Acquaiola.

La scelta adottata per il suo ultimo romanzo ha potuto spiazzare il lettore che è abituato solitamente a personaggi storici, corti cinquecentesche, ma l’autrice spiega che quando decide di scrivere una storia non si pone il problema di quale storia stia scrivendo ma si fa trascinare dalla medesima.

Lei, Carla Maria Russo, ama le sfide, le accetta, anche se possono apparire difficili.

“In fin dei conti, L’acquaiola è un romanzo storico a mio avviso, perché fotografa un momento storico partendo dall’800 fino al 1940, di un paesino dell’Appenino centro meridionale, narrando le difficoltà comuni a molti paesi di quel periodo”.

Il romanzo ha come protagonista Maria, quindici anni, che vive in un paesino dell’Appenino centro-meridionale d’Italia e mantiene se stessa e l’anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua.

In molti hanno pensato che ci fosse un elemento autobiografico nel libro, Carla Maria Russo è nata a Campobasso, “In un certo senso si, perché nell’Acquaiola pesco un passato nelle mie memorie, vicende che non mi riguardano personalmente ma attinge dai racconti che mia nonna mi narrava.

Mia nonna era vissuta in un paesino, molto simile a quello di cui parlo nel romanzo, aveva una grande dote di narratrice e io trascorrevo le ore ad ascoltare le storie di paese che mi raccontava”.

La grande capacità di Carla Maria Russo è quella di essere come una “macchina del tempo”, riesce a proiettare il lettore in varie epoche dal ‘500 agli anni del fascismo come in “Lola nascerà a 18 anni”.

L’acquaiola è un romanzo evocativo, non ci sono descrizioni minuziose come nei precedenti romanzi, è presente molta più simbologia.

Sono due i temi presenti nel libro: la miseria “la miseria quella vera, Maria la sera ha difficoltà a mettere a tavola la cena”, l’altro tema molto caro all’autrice è l’analfabetismo.

“L’analfabetismo incide sulla vita pratica, nel quotidiano rende incapace l’uomo di interpretare il mondo intorno a se, questo si traduce in un atteggiamento di profondo conservatorismo, portando l’uomo a essere diffidente verso ogni forma di progresso si manifesti intorno a se”, afferma l’autrice.

Il tono del romanzo si adegua alla durezza della loro vita, mista a un fatalismo, perché Maria è consapevole che vive in una società che non può cambiare, accetta la situazione, vive senza lamentarsi, senza recriminare.

Ha un’anima di profonda indipendenza “nella sua testa lei sa che può lavorare, quindi pensa che non ha bisogno di un marito, non le darebbe nulla di più ma la priverebbe solo della sua indipendenza” un pensiero molto diverso da quello delle altre donne dell’epoca.

“Le protagoniste degli altri romanzi, sfidano le convenzioni, anche Maria ha il coraggio di sfidarle, ma a differenza delle altre donne che hanno lo studio dalla loro parte, per lei non è una scelta è cosi”.

“E’ una donna di grande dignità, perdona tutto ma non che si offenda la sua dignità”.

“Questo racconto è una grande metafora della vita. La vita è una serie di difficoltà che possono essere tantissimi e diverse. Il valore metaforico di Maria è di lasciare da parte le lamentele ma bisogna rimboccarsi le maniche.

La vita ti può sorprendere, quando meno te lo aspetti.

Da un grande male può venir fuori un grande bene, come per Maria questo bene che lei riceverà farà diventare la sua vita come un paradiso”.

L’autrice conclude il suo incontro lasciando ai lettori un grande insegnamento, “Lo studio è una via per riscattarsi”.

Ci auguriamo che il prossimo anno la libreria Fahrenheit continui ancora a regalare queste occasioni culturali di alto livello.

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione