«Addio Fantasmi», superare una perdita nell'ultimo romanzo di Nadia Terranova

Incontro con l'autore ven 08 marzo 2019
Cultura e Società di Francesca D'Anversa
3min
«Addio Fantasmi», superare una perdita nell'ultimo romanzo di Nadia Terranova ©termolionline.it
«Addio Fantasmi», superare una perdita nell'ultimo romanzo di Nadia Terranova ©termolionline.it

TERMOLI. Il ciclo incontri d'autore organizzato dalla libreria Fahrenheit ha ospitato l'autrice Nadia Terranova con "Addio Fantasmi" .

Nata a Messina, vive a Roma, collabora con diverse testate tra cui Repubblica, Internazionale e il Foglio.

Ha pubblicato libri per ragazzi "Caro diario ti scrivo…", "Bruno il bambino che imparò a volare ", solo per citarne alcuni, nel gennaio 2015 esce il suo romanzo d'esordio "Gli anni al contrario" edito da Einaudi.A ottobre esce il suo secondo romanzo "Addio Fantasmi", sempre edito da Einaudi, e martedì pomeriggio ha scelto la libreria Fahrenheith per incontrare i lettori.

"Addio Fantasmi" è tra i libri proposti dagli Amici della Domenica e dal giornalista Pierluigi Battista per il premio Strega 2019, ed è di pochi giorni fa la notizia che il libro sarà tradotto in lingua inglese, dalla stessa traduttrice de L’Amica Geniale di Elena Ferrante.Ad accompagnare l'autrice Selena Racchi, libraia e docente di lettere, ideatrice e curatrice di workshop e atelier creativi e organizzatrice di incontri con autori e illustratori.

La Sicilia, Messina, una madre, una casa da sgomberare, un matrimonio in crisi, un nome, un corpo, una voce, il rapporto tra uan figlia e una madre: questi i temi trattati nel libro di Nadia Terranova."Addio Fantasmi" è un libro sulla perdita e sul superamento di essa «Tutti vorremo anche solo per un minuto di riavere accanto a noi una persona che abbiamo perso anche solo per una manciata di minuti».

Tanti i riferimenti letterari da cui è partita per scrivere il romanzo, da "Conversazione in Sicilia" di Vittorini, all' "Odissea".

Il viaggio che compirà Ida, la protagonista di "Addio fantasmi," il ritorno a Messina è un’Itaca, ma al contrario: solo andando via potrà far pace con i suoi fantasmi. La quotidianità di Ida (il nome della protagonista è un chiaro omaggio a "La Storia" di Elsa Morante), che ha abbandonato la Sicilia da anni e ora vive con suo marito Pietro a Roma, viene interrotta dalla telefonata della madre che la informa che il tetto della "nostra casa" in Sicilia sta per crollare e bisogna fare un trasloco.

Il libro è il racconto di una sopravvivenza, di una scomparsa che influenza tutta la vita di Ida , il dolore provocato da questa scomparsa/assenza del padre, che è andato via da 23 anni senza lasciare traccia. Un padre scomparso che non viene mai nominato nei discorsi con la madre, ma tutto ciò ha provocato il loro attaccamento alle cose, e non hanno mai affrontato apertamente le reciproche ferite.

Nel libro l'attaccamento agli oggetti hanno un ruolo fondamentale, «sono partita proprio dagli oggetti, quando cominciano ad accumularsi testimoniano che hai già trascorso un pezzo di vita importante, rivederli tutti insieme durante un trasloco ti fa un certo effetto».

Nadia Terranova riesce a evidenziare nel suo libro molto bene la divisione tra morte e scomparsa «A ognuno di noi è capitato nella nostra vita di subire un lutto, molto spesso facciamo fatica ad elaborarli e preferiamo credere che la persona che abbiamo perso sia ancora con noi».

Quello di Ida è un viaggio sia fisico, da Roma alla Sicilia, ma anche un viaggio interiore, come se fosse una terapia vera e propria, uno scavare dentro di sé per combattere i suoi fantasmi. La dedica del libro "Ai sopravissuti" la domanda sul perché sorge spontanea, «Tutti siamo sopravissuti a una scomparsa è dedicato a chi resta a me stessa a chiunque».

Molti tra le parole del romanzo di Nadia Terranova hanno ritrovato qualcosa di loro stessi, con la sua scrittura intima è stata capace di approfondire e comprendere un dolore, comune a molti, ed è stata capace di trasformarlo in parole.

Ognuno di noi possiede una "scatola rossa" come Ida che custodisce gelosamente o decideremo un giorno di aprirla per ritrovare la pace e ricominciare a vivere.

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