Lilium: non è un solo un cortometraggio
TERMOLI. Coraggio, ambizione e tanta passione. Questi sono stati gli elementi propulsivi che hanno spinto due ragazzi molisani, Antonio De Gregorio e Mattia Marano, nella realizzazione di questo intenso cortometraggio proiettato nella sala del cinema Oddo, nella giornata di ieri 18 agosto 2019. Un’opera che ha visto la partecipazione di un grande gruppo di produzione, spinto dalla voglia di fare e come hanno dimostrato anche di riuscire. I temi trattati nel cortometraggio, vanno a scoprire una piaga mal curata e molte volte letale: la violenza. Un argomento scomodo alla sensibilità di molti. I quali, con molta disinvoltura, nascondono con ampi giri di bende di indifferenza. Una situazione di stallo che, questo gruppo di ragazzi, ha cercato di strappar via senza l’uso della violenza, ma delle immagini.
Le quali hanno mantenuto le schiene dei tantissimi presenti, in costante tensione e rigoroso silenzio. Una quiete non dovuta alle circostanze del luogo, ma dalla forza dirompente delle immagini, dei suoni e soprattutto dei silenzi. Un elemento costante per l’intero cortometraggio. Uno sfogo del corpo e dell’anima, dovuto al continuo disagio psicologico in cui ha vissuto il protagonista dell’opera e in cui si isolano le persone che vivono una tale situazione. Uno stato psicologico che può avere molteplici forme e criticità. Le quali sono state argomentate dai diversi esperti del settore, che sono intervenuti alla fine della proiezione. I quali, hanno esaltato senza difficoltà, la bravura dell’intero gruppo di produzione, nell’analizzare e trasmettere gli aspetti critici delle conseguenze di chi ha subito una violenza. La quale però, continua ad essere una vera problematica sociale, anche e soprattutto, nelle piccole località.
Al cui interno, l’indifferenza e la paura, godono del silenzio e delle sofferenze di chi subisce atti di violenza. Bisogna rompere questo silenzio voluto e seguire l’esempio di questi ragazzi che, contro ogni luogo comune, hanno portato alla luce una problematica complessa da comprendere e da annientare. Ma sorretti da un elemento sempre più raro: il coraggio.