Carmine Abate, un Premio Campiello all'Alfano

incontri letterari mar 12 novembre 2019
Cultura e Società di Michele Trombetta
3min
Carmine Abate si confronta con lettori e studenti termolesi sulla multiculturalità ©Termolionline.it
Carmine Abate si confronta con lettori e studenti termolesi sulla multiculturalità ©Termolionline.it

TERMOLI. Domenica 10 novembre alle 17,30, presso il palazzo vescovile in piazza Duomo, lo scrittore Carmine Abate ha incontrato i lettori molisani nella circostanza dell'uscita del suo ultimo romanzo "L'albero della fortuna", edizioni Aboca. Mentre ieri mattina Abate, vincitore del 50^ premio Campiello, ha parlato di frontiera con gli studenti del liceo Scientifico Alfano, attraverso le pagine del libro "Le rughe del Sorriso" e altri romanzi.

L'iniziativa è stata promossa dalla Rivista Kamastra, dalla Casa del libro, dal Liceo Scientifico e dall'Associazione Pietrangolare curatrice della mostra diocesana "Stella maris, le radici di un popolo": gli arbëreshë, dei quali lo scrittore vanta le origini. L'incontro letterario moderato da Fernanda Pugliese e Daniela Battista, è stato animato da Cristina Acciaro, Antonio D'Ambrosio, Lucio Cassone.

Carmine Abate ex professore di Istituto Alberghiero, è nato a Carfizzi, in provincia di Crotone, da una famiglia arbëreshë, come ama definirsi lui. Dopo essersi laureato in Lettere all'Università di Bari si trasferisce ad Amburgo, in Germania, presso il padre emigrato. Qui insegna in una scuola per figli di emigranti e inizia a scrivere i primi racconti. Nel 1984 appare la sua prima raccolta di racconti 'Den Koffer und weg!', a cui segue nel 1984 un saggio in lingua tedesca, scritto in collaborazione con Meike Behrmann, 'Die Germanesi', tradotto due anni dopo in lingua italiana col titolo 'I Germanesi', storia e vita di una comunità calabrese e dei suoi emigranti. Successivamente, ritornato in Italia, si stabilisce a Besenello, nel Trentino, dove continua l'attività di scrittore e insegnante.

È autore di numerosi romanzi e racconti di successo. Nel 2007 ha tenuto una conferenza al liceo scientifico "Michelangelo Buonarroti" di Monfalcone sulla multiculturalità. Tra le sue tante affermazioni in campo letterario , certamente quella ottenuta Il 1 settembre 2012 vincendo la 50ª edizione del Premio Campiello con il romanzo "La collina del vento " è stata la più bella e soddisfacente, questa segue quella del luglio 2009, con il suo romanzo "Gli anni veloci", dove ha vinto la terza edizione del "Premio Letterario Nazionale Tropea - Attualmente vive a Besenello (in provincia di Trento), è sposato e ha due figli: Michele e Christian.

Ieri mattina si è confrontato con i ragazzi dell'Alfano sui temi del suo libro "Le rughe del sorriso". Lo scrittore ha parlato di come è nato questo suo lavoro letterario: «Ero a Roma per incontrare in un istituto scolastico degli alunni come voi oggi e mentre camminavo mi sono imbattuto in un gruppo di manifestanti che gridavano, minacciavano anche pericolosamente, divisi solo da un cordone di polizia, un gruppo di persone di colore che avevano appena ricevuto le chiavi di appartamenti di case popolari. Quello che mi ha colpito in quel trambusto minaccioso è stato il sorriso non di sfida ma di serenità di una ragazza che era in quel gruppo di persone di colore minacciate da gente apparentemente normale, quel sorriso carico comunque di serenità nonostante il momento, che era velato da rughe sul viso, mi ha ricordato il viso di una ragazza somala che stava in un centro di seconda accoglienza che c'era al mio paese Ecco da quel sorriso sereno ho avuto l'ispirazione per scrivere questo romanzo che è una storia attualissima e molto trascinante dove la protagonista Sahara si muove nel mondo con una certa eleganza e molta fierezza e sotto il suo velo si cela un sorriso enigmatico e luminoso, finché un giorno improvvisamente sparisce dal centro di seconda accoglienza lasciando tutti increduli e sgomenti: a mettersi sulle sue tracce l'insegnante suo d'italiano Antonio Cerasa come un investigatore innamorato».

Una due giorni con Carmine Abate davvero interessante grazie a persone come Fernanda Pugliese, Daniela Battista, la dirigente Niro e i professori dell'Alfano e tutti coloro che hanno permesso questo incontro davvero interessante e da ripetere .

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