"Bonefro: ambiente e storie sconosciute"

La presentazione dom 12 luglio 2020
Cultura e Società di Luigi Pizzuto
2min
"Bonefro: ambiente e storie sconosciute" ©Nicola Ciampanelli
"Bonefro: ambiente e storie sconosciute" ©Nicola Ciampanelli

BONEFRO. Sale in cattedra la cultura bonefrana tra applausi e non pochi segnali. Un bel successo sotto il sole per la presentazione del libro "Bonefro ambiente e storie sconosciute" di Annalisa Occhionero con note storiche sugli eventi di ieri e sui personaggi di fama nazionale e mondiale. Nel suggestivo scenario della Fontana della Terra è stato il sindaco Nicola Montagano ad illustrare questa piccola perla editoriale. Insieme ai curatori di una singolare esperienza didattica, che ha coinvolto gli alunni di terza Media, in "classe reale" e in "classe virtuale", nell'ambito della "didattica a distanza".

L'analisi è ricaduta sulla realtà dei piccoli paesi, dove il modus vivendi assicura una vita di qualità. Intrisa di valori umani. L'autrice ha spiegato l'iter di lavoro che ha portato i ragazzi a consultare un ricco patrimonio bibliografico che a Bonefro abbraccia non pochi campi disciplinari. La presentazione di un libro sul contesto ambientale di un paese, sulle sue storie, tra sacrifici ed esperienze umane luminose, rinnova i legami e la voglia di renderlo più vivace. La narrazione poi si è soffermata su fatti di rilievo geostorico che destano curiosità. Bonefro deve la sua nascita ad un evento leggendario. Al rapimento di tre giovani spose in viaggio di nozze verso la grotta dell'apparizione, sul Gargano, di San Michele Arcangelo. Per il dolore i mariti rimasero impietriti, trasformandosi in tre grossi macigni in contrada "Pascapalomba". Si dice che il Padreterno, nel sentire la storia, si sia commosso.

Così trasformò le giovani spose in tre colombe per ricongiungerle ai loro mariti. L'immaginario collettivo vuole che al tramonto, dalla contrada "Chiaje donne", ogni sera, si alzano in volo per posarsi sui tre macigni e testimoniare, pertanto, un amore coniugale mai venuto meno. Ma l'evento descritto più commovente è la "strage dei bambini" accaduta l'8 luglio 1944. Tra gli otto e undici anni morirono ben quattro bambini dopo aver scambiato una bomba per un giocattolo o una scatoletta allettante.

E' tra le storie senza dubbio più commoventi d'Italia. Il piccolo Mario Ricciardelli morì tra le braccia della madre che qualche giorno prima aveva sognato che nella chiesetta di San Nicola vi erano tanti lettini bianchi. Il primo era coperto con le sue lenzuola. Il ragazzo, due anni prima della strage, aveva avuto la pleurite. Fu curato ad Arco di Trento. Qui, la chiesa che frequentava, dopo la sua partenza venne bombardata. Nel crollo morirono tantissimi suoi compagni. Il destino ha voluto che morisse tra le braccia della mamma. A Bonefro dei quattro bambini le mamme all'epoca vollero funerali separati. Perché, per ogni bambino, doveva suonare la sua campana. Questa storia struggente è stata raccolta da Nicolina Montagano, dopo aver intervistato la madre di Mario all'età di 94. Tante storie piene di pathos. Di un paese, oggi, capitale della fotografia. Grazie a Tony Vaccaro e all'Archivio Tina Modotti, cara a Neruda e amica di Frida kahlo. Una curiosità. A Bonefro vive la scrittrice tedesca Christiane Barckhausen che proprio nel paese molisano ha voluto che fosse custodito il patrimonio culturale della Modotti.

Luigi Pizzuto

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