Medicina del sonno: cos’è e di quali disturbi si occupa?
La medicina del sonno è un’importante branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della terapia dei disturbi del sonno, patologie molto diffuse nella popolazione generale e che rappresentano un capitolo particolarmente vasto della medicina. Ne è prova il fatto che all’interno della Classificazione Internazionale dei Disturbi del Sonno (ICSD, International Classification of Sleep Disorders) sono compresi più di 80 disturbi diversi che si distinguono sotto vari aspetti, fra cui diffusione e gravità.
Un aspetto particolarmente negativo dei disturbi del sonno è che a seconda della loro gravità e della loro durata possono determinare uno scadimento della qualità della vita causando anche problemi a livello di salute generale.
Per questi motivi, chi soffre di insonnia o comunque di un sonno disturbato dovrebbe consultarsi con il proprio medico curante che, una volta valutata la situazione, potrebbe decidere di inviare il paziente presso una struttura specializzata, come per esempio un centro di medicina del sonno presso Gruppo San Donato, uno dei centri di riferimento dell’AISM (Associazione Italiana Medicina del Sonno), nonché uno dei Centri europei riconosciuti dalla European Sleep Research Society.
La medicina del sonno è una disciplina particolarmente complessa che, a seconda degli specifici casi, vede l’intervento di diverse figure professionali fra cui neurologo, psicologo, psichiatra, pneumologo, medico di base, pediatra ecc.
Medicina del sonno: quali sono i principali disturbi trattati?
Come accennato in precedenza, la lista dei disturbi del sonno è particolarmente nutrita; tra quelli di più comune riscontro si ricordano principalmente l’insonnia, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (popolarmente nota come apnea notturna), l’enuresi notturna, il sonnambulismo, la narcolessia e la sindrome delle gambe senza riposo.
Il disturbo del sonno più diffuso è sicuramente l’insonnia, problematica di cui esistono varie forme e che, in estrema sintesi, si caratterizza per una riduzione della qualità e/o della quantità del sonno; il paziente insonne, in buona sostanza, non è in grado di iniziare normalmente il sonno o mantenerlo per il tempo necessario a riposare adeguatamente.
Piuttosto comune è anche la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, patologia che si manifesta con episodi di parziale o totale ostruzione delle vie aeree durante il sonno e che può essere causa, nel medio-lungo termine, di diverse problematiche di salute e di un notevole scadimento della qualità di vita.
L’enuresi notturna è un problema che interessa soprattutto i bambini con un’età compresa tra i 5 e 10 anni e che si caratterizza per il mancato controllo della vescica con la conseguenza del bagnare il letto o i vestiti durante il riposo notturno.
Altro disturbo che riguarda soprattutto l’ambito pediatrico è il sonnambulismo; i soggetti colpiti infatti si trovano per lo più nella fascia di età che va dai 7 ai 12 anni. Tende a risolversi spontaneamente con la crescita.
Un serio disturbo del sonno è la narcolessia, che si caratterizza per un’eccessiva sonnolenza diurna (ipersonnia) che può manifestarsi con crisi di sonno improvviso e irresistibile.
Di natura neurologica è la sindrome delle gambe senza riposo, disturbo caratterizzato dal fatto che il soggetto avverte la necessità di muovere le gambe, necessità spesso associata a fastidio, dolenzia e formicolio degli arti inferiori; determina difficoltà nell’addormentamento e, nei casi più gravi, insonnia.
Medicina del sonno: gli strumenti diagnostici e le terapie
La medicina del sonno si avvale di vari strumenti diagnostici e, vista la complessità di molti dei disturbi del sonno, non è sempre facile arrivare a definire la diagnosi. Fra gli esami più caratteristici si ricordano in particolare la polisonnografia, l’actigrafia, il Multiple Sleep Latency Test, il test di mantenimento della vigilanza ecc.
Le terapie dei disturbi del sonno variano ovviamente in base a quelli che sono stati i risultati diagnostici.