Il territorio è sempre più indifeso
TERMOLI. Ci stiamo avvicinando, la prossima settimana ci sarà un anniversario che alla luce di quanto avvenuto nelle ultime ore sia frutto di una gestione del territorio tutt’altro che irreprensibile.
Certo, i fenomeni climatici sono sempre più estremi, ci dobbiamo adeguare e abituarci, ma dopo mesi in cui ci siamo chiesti che fine avesse fatto il generale inverno, siamo stati subito sgominati dalla prima perturbazione.
Allagamenti, alberi caduti, mareggiate, auto in panne, famiglie evacuate, ponteggi divelti, cassonetti a spasso, chi più ne ha più ne metta.
L’anniversario a cui ci riferiamo è quello dell’alluvione, che tra il 23 e il 25 gennaio 2003 sconvolse il basso Molise, a partire dalla valle del Biferno, ma non solo, sempre Sinarca e Rio Vivo anelli di congiunzione dei bacini che non avevano sfogo in mare senza sortire conseguenze.
Da allora sono trascorsi 4 lustri, innumerevoli progetti, campagne roboanti come “Italia Sicura”, leggi obiettivo, ora il Pnrr, ma quando dal cielo arriva la “sentenza” siamo nudi alla meta, territorio sguarnito e danni ciclicamente riprodotti.
La messa in sicurezza del nostro Paese, del Molise, del basso Molise, sono ordinate rispetto alle ascisse del cambiamento climatico, altrimenti il diagramma che ne verrebbe fuori sarà nefasto.
Occorre cominciare a prendere sul serio tutto questo.