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venerdì 9 Maggio 2025
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Refrattari alle regole: il cestino (vuoto) è a pochi metri, eppure…

TERMOLI. Qual è l’unità di misura della civiltà? Quella che separa in pochi metri, davvero pochi, una fioriera da un cestino gettacarte.

Eppure… è molto più naturale e semplice, purtroppo, abbandonare rifiuti dove dovrebbero avere dimora solo germogli di decoro urbano e non immondizia.

Questa la dicotomia di pensiero e azione che abbiamo rilevato nella serata di ieri, mercoledì 28 agosto, non una di quelle affollatissime di alta stagione, dunque, nonostante una presenza comunque significativa di turisti e residenti.

Più volte abbiamo segnalato come occorrerebbe svuotare con maggiore puntualità i contenitori presenti sulle strade del centro, specie nelle isole pedonali, così come nei commenti fluviali che hanno connotato questa “strana” estate c’è chi ha chiesto di installarne in numero superiore, ma poi?

Se c’è un cestino quasi a portata di mano, siamo in pieno Corso Nazionale, si preferisce sporcare una fioriera.

Un esempio tangibile di come si ragioni oggigiorno, senza alcun dubbio se rispettare persone e ambienti che ci circondano.

Come se fossimo tutti (o quasi) finiti in un loop che ci impedisca di ritornare a comportamenti corretti, di segnalazioni ce ne giungono a iosa, molte quelle che vengono poi risolte per “le vie brevi”, ma la maggior parte, per non dire la totalità dipendono da gesti che definiamo selvaggi, quegli stessi atteggiamenti che possiamo rinvenire anche nei parcheggi più assurdi e in chi al volante si sente autorizzato a compiere ogni manovra, a prescindere da ciò che è lecito o meno.

Parole pesanti, quelle proferite da chi segnala, nel caso di specie siamo noi direttamente a documentare la “scelta” improvvida compiuta dal consumatore di turno, dove si parla di città anarchica, noi ampliamo questa riflessione, asserendo una comunità refrattaria alle regole.

Non è solo un problema di accoglienza e di mostrare i lati migliori della località turistica, com’è avvenuto ieri a Unomattina Estate, c’è da considerare coloro a cui non importa vivere in un contesto di buona qualità urbana.