La legge sulla Privacy e il Marchese del Grillo

lun 28 agosto 2017
Editoriale di Nicola Montuori
2min
La legge sulla Privacy e il Marchese del Grillo ©n.c.
La legge sulla Privacy e il Marchese del Grillo ©n.c.
TERMOLI. Le foto sono state scattate di domenica mattina all'ingresso sud del vialetto pedonale sulla spiaggia di Rio Vivo. Siamo ormai così abituati a vedere queste e altre immagini di soprusi, inciviltà, prepotenza che ormai quasi non ci facciamo più caso. Anche dal "nazionale" ci arrivano tutti i giorni testimonianze di quanto in Italia sembra imperversare una inciviltà diffusa e uso un termine gentile limitandomi a questo tipo di sostantivo. Sui social poi se ne contano a migliaia, tra quelle vere e quelle false di immagini così. Insomma ci stiamo abituando, quasi educando a tutto questo. Tuttavia ho fatto alcune riflessioni. La prima e la più seria è che se quella rampa fosse servita ad un'ambulanza per un intervento sulla spiaggia di Rio Vivo, prima di rintracciare i proprietari delle auto/ostacolo sarebbe passato molto tempo, e se il tempo come spesso accade in questi casi fosse stato determinante? La seconda riflessione è che quasi sempre ci si chiede dove sono i vigili, come se la colpa di ciò che accade ricadesse sempre su di loro. Quindi tutte le persone che invece parcheggiano come si dovrebbe lo fanno solo perché ci sono i Vigili? Sembra essere un tantino contorto questo pensiero, ma lo si può ridurre così: parcheggia come si deve soprattutto quando non ci sono i vigili, anche perché va da se che non ci può essere un vigile per ogni automobilista. La terza e ultima riflessione. Tutti avranno letto di quell'imbecille che ha fatto stampare e poi affisso un cartello pieno di crudeli offese rivolte al portatore di handicap che gli aveva fatto beccare una multa perché aveva occupato un posto a loro riservato al parcheggio di un centro commerciale. Lo hanno individuato ma non si possono rendere note le generalità, l'Italia intera non può conoscere il volto e il nome di questo deficiente e indirizzargli una serie completa di "apprezzamenti" al contrario. Questo perché c'è la legge sulla privacy, cosa che a noi giornalisti ad esempio obbliga a coprire le targhe come nel caso della Multipla di questo articolo. Invece vorremmo sapere chi è e dirgliene quattro sul suo grado di inciviltà, deficienza, protervia e che con il suo modo di parcheggiare, in caso di necessità avrebbe potuto arrecare un danno potenzialmente devastante. Mi è venuto in mente il film il Marchese del Grillo e di come un povero ebreo, Aronne Piperno fu condannato alla pubblica gogna, solo per essersi messo "contro" al marchese Albertone. Ogni tanto sapere chi sono questi individui e farli un tantino vergognare per quanto hanno fatto non sarebbe male. Ma non si può, c'è la legge sulla privacy, e noi eseguiamo.
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