Una quercia che racconta la storia, a Termoli il primo albero monumentale della costa molisana

Il territorio che vive mar 14 novembre 2023
Esclusiva di Emanuele Bracone
6min
Una quercia che racconta la storia, a Termoli il primo albero monumentale della costa molisana ©termolionline.it
Una quercia che racconta la storia, a Termoli il primo albero monumentale della costa molisana ©termolionline.it
La quercia monumentale di contrada Petrara a Termoli

TERMOLI. Una quercia molto speciale, quella che è stata censita come primo albero monumentale dell’intera costa molisana.

Si trova alla periferia Nord di Termoli, ad appena un km dall’inizio della SP 51, la strada provinciale che porta a Petacciato, una litoranea che rivela agli occhi un paesaggio fantastico.

Una “roverella”, «quercus pubescens», dalla classificazione scientifica risalente al 1805, unico esemplare del territorio del Comune di Termoli inserito nell’elenco nazionale degli alberi monumentali a seguito dell’aggiornamento del 18 settembre scorso; oltre a essere l’unico albero nell’elenco di tutta la costa molisana, difatti non ci sono né alberi di Campomarino, tanto meno di Petacciato e di Montenero di Bisaccia.

Si arricchisce così la biodiversità da tutelare, elementi di pregio di un territorio che nei secoli ha vissuto di vari sconvolgimenti, giungendo fino ai nostri giorni.

La quercia ha dimensioni imponenti, del podere della famiglia Borgia-DiMenno Di Bucchianico, dove gli attuali proprietari, Rosina e i suoi figli, la custodiscono da 58 anni.


Merito al Nucleo “Carabinieri Forestali Termoli”, guidati dal comandante, il maresciallo ordinario Simone Amicone, militari che hanno compiuto sopralluoghi, rilievi e l’istruttoria per il riconoscimento di albero monumentale, facendone scoprire la storicità anche alla stessa famiglia di cui ne è in possesso.

Da sottolineare che proprio in occasione dell’80esimo anno dallo sbarco degli Alleati, celebrato a più riprese sul territorio, questa quercia plurisecolare rappresentò un luogo strategico da cui i nazisti cannoneggiarono verso la costa, nel tentativo di arrestare la marcia del nemico.

L’albero è ubicato su un terreno privato a una quota sul livello del mare di 22 metri a circa 2 km in linea d’aria dalla costa.

Le sue dimensioni sono importanti difatti vanta una circonferenza del tronco a petto d’uomo (1,30m. da terra) di 375cm ed una altezza di circa18 metri ma è l’ampiezza della chioma che impressiona difatti nel punto più largo misura circa 30 metri ed ha una copertura al suolo di circa 500 metri quadri.


L’età è difficile da stabilire e non ci si può basare solo sulle dimensioni in quanto queste sono influenzate da fattori come il clima e la composizione del terreno, inoltre più passa il tempo è più la crescita rallenta fino quasi a fermarsi; occorrerebbe un esame tecnico specifico per contare gli anelli di accrescimento ma per fare un esempio la quercia monumentale detta “dei cento cavalieri” che si trova a Tricase in Puglia, che ha una circonferenza di 425 cm, viene stimata di una età compresa tra i 700 e i 900 anni.

Per meglio apprezzare questo “evento” che catapulta Termoli e la costa molisana nel registro che tende a valorizzare e preservare arbusti che hanno fatto la storia, abbiamo incontrato e intervistato Nicola Borgia e la signora Rosina Di Menno-Di Bucchianico, la cui presenza nel basso Molise vede le radici lontane di Palata, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Termoli, rappresentando il cuore dell’agro compreso tra Trigno e Biferno. L’auspicio è che ora dinanzi a questa novità di rilievo la “Quercia” possa assurgere a simbolo della resilienza e della tutela della biodiversità, aprendo magari anche a visite guidate da parte delle scolaresche del territorio, che sarebbero capaci di apprezzare ancora di più, come generazioni in formazione, la bellezza e il significato di un monumento vivente, in un contesto come quello attuale, dove si guarda al futuro troppo spesso dimenticando il passato. 

L’ALBERO MONUMENTALE

La prima iniziativa volta alla realizzazione di un elenco di alberi "di notevole interesse" risale al 1982 quando il Corpo forestale dello Stato decise di condurre, su tutto il territorio nazionale, un censimento di esemplari con caratteristiche non comuni quali dimensioni notevoli, aspetto maestoso, forme singolari e valore storico.

Successivamente anche le Regioni si sono organizzate per creare degli elenchi regionali di alberi monumentali. La Regione Molise, nel 2005, infatti, ha emanato una propria legge, la L.R. n. 6 del 3 dicembre 2015, con l’obiettivo di tutelare e valorizzare gli alberi di alto pregio naturalistico e storico nonché di interesse paesaggistico e culturale. 

Oggi l’Elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia, sancito con la legge n. 10/2013, è tenuto e aggiornato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) e conta oltre 4000 esemplari.

La monumentalità può riguardare il singolo albero, gruppi omogenei e filari di alberi, appartenenti sia a specie autoctone (naturalmente presenti in un’area geografica) che a specie alloctone (non appartenenti alla flora originaria), che rispondano a uno o più criteri stabiliti dal decreto ministeriale del 23 ottobre 2014 quali età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, importanza storica, culturale o religiosa rivestita, elevato valore biologico ed ecologico e capacità di caratterizzare il paesaggio sia in termini estetici che identitari.

Ogni cittadino, associazione, istituto scolastico ed ente pubblico può segnalare un albero meritevole di tutela.

Per l’iscrizione nell’Elenco è necessario compilare un’apposita scheda di segnalazione e inviarla al Comune nel cui territorio ricade l’esemplare arboreo e all’ufficio competente della Regione.

Quest’ultima, dopo un’attenta valutazione e sentito il parere di una commissione di esperti, delibera la monumentalità dell’albero e trasmette la documentazione alla Direzione generale delle Foreste del Masaf che provvede all’iscrizione dell’esemplare nell’Elenco ufficiale.

Una volta che l’esemplare è iscritto in Elenco, scattano tutte le tutele e i vincoli previsti dalla legge n. 10 del 2013.

Pertanto, qualsiasi intervento su un albero monumentale deve essere espressamente autorizzato dal Comune, sentito il parere obbligatorio e vincolante del Masaf.

L’abbattimento in assenza di autorizzazione o il danneggiamento è punito, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 5.000,00 a € 100.000,00.

Per la fase iniziale del censimento, i Carabinieri Forestali del Molise, grazie ad una convenzione con la Regione, hanno perlustrato il territorio delle due province, mettendo a disposizione la propria professionalità per la ricerca di esemplari significativi, identificandoli e schedandoli, ed hanno supportato Comuni e segnalatori per tutti gli aspetti tecnici collegati alla compilazione delle Schede.

Di recentissima individuazione ed inserimento nell'elenco, aggiornato lo scorso settembre, è una quercia ubicata in agro del Comune di Termoli, alla località Petrara.

L'esemplare, radicato su un terreno di proprietà privata, appartiene alla specie quercus pubescent Willd., volgarmente chiamata Roverella, che è anche la più rappresentata tra gli alberi monumentali d’Italia con 593 piante.

I criteri segnalati per l’aspetto di monumentalità della roverella di Termoli sono ben due:

-       l’età, in quanto la stessa rappresenta un “relitto della vegetazione arborea che un tempo insisteva nell’area”, collocandosi “in un contesto dove il disboscamento, finalizzato all’utilizzazione agricola dei suoli, ha inciso sull’estensione delle formazioni forestali indigene, costituite da latifoglie decidue con dominanza della specie quercus spp.”.

Ne consegue che “l’esemplare svetta con il suo imponente portamento in un panorama prevalentemente agricolo dominando un’estesa pianura che degrada verso il mare”.

-       Il valore culturale e storico, infatti “gli abitanti della zona raccontano che nell’autunno del 1943, durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi avessero posizionato sotto la quercia un pezzo dell’artiglieria per cannoneggiare gli alleati che sbarcavano nel porto di Termoli. Tutta l’area fu interessata da numerosi bombardamenti, tanto che ancora oggi, risulta disseminata di residui bellici.”

Attualmente il numero complessivo di singoli esemplari e formazioni censiti in Molise è di 180 esemplari, 100 nella provincia di Campobasso e 80 nell’isernino ma l’elenco è in continuo aggiornamento con l’obiettivo di tutelare quanti più “monumenti verdi”, scrigni di biodiversità.

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