Recovery Fund: metà delle risorse da destinare alle donne

ven 22 gennaio 2021
Flash News di La Redazione
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Recovery Fund: metà delle risorse da destinare alle donne ©Termolionline
Recovery Fund: metà delle risorse da destinare alle donne ©Termolionline

GUGLIONESI. Il “Giusto Mezzo” (movimento spontaneo che si ispira alla campagna europea “HalfOflt” e che ha già raccolta oltre 500 mila firme per destinare metà del “Next Generation EU” alle donne) torna in piazza Sabato 23 gennaio per chiedere al Governo un impegno reale sulla parità di genere nell’ambito del Next Generation EU. L’emergenza sanitaria, legata al Covid 19, ha prodotto una profonda crisi economica e sociale (da alcuni paragonata a quella causata dalla guerra). A pagarne le conseguenze sono stati soprattutto i giovani e le donne spesso impegnate nei settori maggiormente colpiti dal lockdown e/o nella cura delle persone.

Nella pur migliorata bozza del documento “Next Generation Eu”, redatta dal Governo, la parità di genere viene indicata come premessa trasversale, ma senza l’allocazione di adeguate risorse economiche e l’indicazione di progetti precisi. Uno studio sul tema (Half of it) mostra, infatti, come i Fondi del “Recovery Found” tendano ad indirizzarsi verso settori ad elevata concentrazione di forza lavoro maschile (come costruzioni e trasporti) e trascurino settori (particolarmente colpiti dalla crisi) a prevalente presenza femminile. Tra le 500 mila firme raccolte figura anche quella del circolo Arci F. Iovine. Con un ombrello fucsia, Sabato 23 gennaio alle ore 10,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Guglionesi, chiederemo, insieme a tante altre piazze reali e virtuali d’Italia, che il “Recovery – copra” maggiormente “l’altra metà del cielo”.

Le richieste in sintesi: 1) 4 miliardi in più per gli asili nido; 2) servizi di cura e assistenza per disabili e anziani; 3) legge sulla parità salariale; 4) allargamento delle tutele della maternità a lavoratrici e lavoratrici autonome; 5) accesso al credito e finanziamenti alle imprese femminili; 6) appalti trasparenti a chi garantisce la parità di genere; 7) 5 mesi di congedo di paternità obbligatorio a fronte dei 10 giorni attuali.

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