Un anno di Covid in Molise: “Ciò che si poteva e doveva fare non si è fatto”

lun 22 febbraio 2021

Campobasso La palese inadeguatezza della classe politica e dirigente di gestire l’emergenza non sarà dimenticata dai molisani.

Flash News di La Redazione
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Luigi Valente, Coordinatore regionale di Azione in Molise (foto archivio) ©@fb
Luigi Valente, Coordinatore regionale di Azione in Molise (foto archivio) ©@fb

CAMPOBASSO. “A circa un anno dalla pandemia la situazione sull'emergenza da Covid 19 e sulla gestione sanitaria in Molise è ormai diventata al tempo stesso grottesca per la politica e drammatica per i cittadini”. Con queste parole Luigi Valente, Coordinatore regionale di Azione in Molise, commenta la situazione emergenziale della regione ad un anno dall’inizio della pandemia.

“Tutto ciò che si doveva e poteva fare non è stato fatto, mentre ciò che si doveva assolutamente evitare è tragicamente accaduto.

In quest’anno si sarebbe dovuto preparare ed organizzare la sanità molisana per evitare la saturazione delle terapie intensive aumentandone adeguatamente il numero, si sarebbe dovuto creare subito un Centro Covid per evitare il collasso degli ospedali, si sarebbe dovuto fare un corretto, tempestivo e preciso screening dei contagi, nonché eseguire tamponi a tappeto ai cittadini.

Tutto questo si poteva e si doveva fare in una piccola regione, inizialmente risparmiata dal virus, con meno di 300 mila abitanti ed con un numero adeguato di strutture sanitarie pubbliche e private.

Invece abbiamo assistito ad un anno di litigi, di posizionamenti politici per fare a gara a chi fosse il più “figo” e di continue rassicurazioni ingiustificate e poco credibili ai cittadini, mentre ai sindaci che chiedevano di essere coinvolti, perchè preoccupati per le proprie comunità, veniva intimato di non fare polemiche e rassicurati che tutto andava benissimo.

Un anno in cui abbiamo assistito a continui ripensamenti, contraddizioni, lotte personali, accuse reciproche e rimpalli di responsabilità tanto che, ormai, non si capisce nemmeno chi tra costoro farebbe bene a rassegnare le proprie dimissioni.

In tutto questo mai delle scuse, mai una minima ammissione di responsabilità che, se non altro, avrebbe reso più umano questo disastro organizzativo e sanitario che non si è stati in grado di evitare,malgrado la presenza in questa nostra regione di un Commissario alla Sanità e di unSub Commissario, oltre al Direttore Generale, Direttore Sanitario e Presidente di Regione. Personalità e ruoli di rilievo che non hanno gareggiato a stimarsi a vicenda, lavorando in sinergia per il benessere dei molisani, ma si sono colpiti e contrastati in uncontinuo tentativo di delegittimarsi a vicenda, circondati dal silenzio assordante ed omissivo dei consiglieri regionali di maggioranza.

Anche l’inizio della somministrazione dei vaccini non è iniziata con la tempistica e con le modalità ottimali ed è assolutamente necessario vaccinare al più presto i molisani; si può ancora correggere il tiro e rimediare, ma ciò presuppone consapevolezza degli errori commessiiniziando ad operare scelte finalmente oculate e risolutive e cercando ogni sinergia e collaborazione nell’interesse dei cittadini.

Ad un anno dall’inizio della pandemia i molisani hanno certamente compreso che è necessario cambiare questa classe politica e, alla luce dei tragici eventi, non lo dimenticheranno più”.

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