Rete associativa per l’arrivo della Gira Zapatista in Molise, il dibattito

gio 22 luglio 2021
Flash News di La Redazione
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La rete associativa per l’arrivo della Gira Zapatista in Molise. ©TermoliOnline.it
La rete associativa per l’arrivo della Gira Zapatista in Molise. ©TermoliOnline.it

TERMOLI. Come molti ormai sanno, ad aprile è partito dal Messico il viaggio della Gira Zapatista, la carovana che sta portando una delegazione di uomini e donne del Chiapas in Europa, per venire ad incontrare i popoli occidentali e trovare ciò che unisce le nostre comunità apparentemente così distanti.

Una grande rete di associazioni e movimenti si è subito messa in moto per organizzare l’accoglienza della delegazione zapatista, e anche il Molise ne è parte. A settembre si riuscirà probabilmente ad avere ospiti sul nostro territorio alcune donne e uomini dell’EZLN.

Per preparare il loro arrivo attraverso la conoscenza della storia di quello che è stata ed è ora  l’esperienza di autogoverno delle terre del Chiapas, abbiamo organizzato un secondo incontro assembleare, dopo quello del 9 luglio scorso.

Comunichiamo quindi che venerdì 23 luglio alle ore 18.30 ci incontreremo alla Città Invisibile a Termoli, in via Olimpia 1, per parlare di un libro, “Psicologia della Liberazione”, di Ignacio Martìn-Barò, gesuita tra i maggiori esponenti della Teologia della Liberazione ma soprattutto docente di psicologia all’Università del centro America, assassinato con cinque confratelli a San Salvador nel 1989.

Dialogheremo con Felice Di Lernia, uno dei curatori del libro, Renato Di Nicola del Forum Nazionale per l’Acqua Pubblica, e  Don Silvio Piccoli, partendo dall’importanza delle comunità indigene nel percorso di presa di coscienza e di liberazione dall’oppressione (sociale, politica, economica, di genere) che ci riguarda tutti e che nell’America Latina sta in questo periodo conoscendo lotte difficili ma fondamentali.

Le comunità indigene ebbero (e stanno avendo di nuovo, in Cile, Colombia, Bolivia, Perù) un ruolo determinante in questo cammino di libertà, e la comunità del Chiapas guidata dal subcomandante Marcos ebbe nel Vescovo Samuel Ruiz Garcìa un aiuto importantissimo nella battaglia per la dignità e l’autodeterminazione del suo popolo. Non potremo dunque non parlare anche di Don Sam, come veniva chiamato dalla sua gente, vescovo venuto per convertire che fu convertito dai suoi indios  e sostenne l’esperienza zapatista, avendo ben chiaro che occorreva schierarsi sempre e comunque dalla parte dei poveri, intendendo con “poveri” gli emarginati dal potere, che per 500 anni li aveva privati della terra, del pane, del lavoro, della loro lingua, di ogni diritto di cittadinanza.

Invitiamo tutti  a partecipare all’incontro, che cercherà di mettere in rete l’esperienza delle comunità indigene latinoamericane, ancora così vive e vitali dopo 500 anni di oppressione, con quelle locali di resistenza civile e con il ventennale del G8 di Genova, quando le speranze di un altro mondo possibile, quello che continuano a cercare tutti i popoli in cammino a qualsiasi latitudine, furono infrante dalla violenza e dalla tortura di Stato.

La rete associativa per l’arrivo della Gira Zapatista in Molise.

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