Chiude l'unico sportello bancario a Portocannone, i sindacati promuovono una petizione
PORTOCANNONE. Dalla festa alla protesta, nel giro di appena 24 ore, a Portocannone. Stavolta, o meglio ancora una volta per il Comitato cittadino autorganizzato, Cub confederazione Unitaria di Base e del Soa Sindacato Operai Autorganizzato, in merito alla petizione popolare contro la chiusura dell'unica agenzia bancaria del paese prevista per fine maggio: «Il comitato cittadino autorganizzato, il sindacato Cub Confederazione Unitaria di Base, il Soa sindacato operai autorganizzati si oppongono alla chiusura preannunciata entro fine maggio dell'unico sportello bancario presente nella comunità di Portocannone, un paese di 2.500 abitanti che rischia di rimanere completamente a secco di servizi, basti pensare che manca ormai da anni anche la caserma dei Carabinieri e dei vigili urbani, parliamo di una banca privata in questo caso dell'Unicredit ma è altrettanto vero che si tratta dell'unico sportello che funge ormai da anni come servizio fondamentale in burocrazie obbligatorie, soprattutto per tanti anziani, intere famiglie che devono fare l’accredito obbligatorio per l'acquisto dei buoni mensa scolastici dei bambini, realtà economiche e commerciali presenti nella comunità già avvolte da una crisi di dissesto finanziario comunale. Si taglia e a pagare sono sempre e solo i cittadini.
Intanto in questi giorni è stata avviata una petizione popolare promossa con raccolta firme da liberi cittadini e dai sindacati Cub e Soa contro l'abbattimento dei servizi e di pubblica utilità operanti sul paese di Portocannone. Chiediamo in primis che venga ripristinato e annullato l'eventuale provvedimento di chiusura del servizio di sportello da parte di Unicredit e che sia teso e valutato come utilità sociale, non solo di interessi privati. Si chiede l'intervento delle istituzioni preposte con il coinvolgimento della prefettura di Campobasso».