Casapound non firma l'appello di Coldiretti: «Proposte irrealizzabili»

ven 17 maggio 2019
Flash News di La Redazione
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Il candidato molisano di Casapound Pierfrancesco Di Salvo ©isernia
Il candidato molisano di Casapound Pierfrancesco Di Salvo ©isernia

CAMPOBASSO. Grazie, ma non firmo”. Questa la risposta di Pierfrancesco Di Salvo, candidato di CasaPound Italia alle elezioni europee del 26 maggio nella Circoscrizione Italia Meridionale, all’appello della Coldiretti Molise rivolto ai candidati delle Europee per la sottoscrizione di un documento programmatico per la tutela dell’agricoltura italiana nella UE.

“Riconosco la validità delle proposte presentate nel documento – afferma Di Salvo in una nota – ma non le ritengo in alcun modo realizzabili. D’altronde, basta guardare in faccia la realtà: sono 20 anni che si parla di tutelare l’agricoltura italiana in sede europea, dicendo più o meno sempre le stesse cose. Ma per capire come sono andate in realtà basta andare a guardare il guscio di cemento di quello che una volta era lo zuccherificio del Molise, chiuso a seguito dell’abolizione in sede europea delle ‘quote zucchero’”.

“Far parte dell’Unione Europea – prosegue Di Salvo - significa per l’Italia essere prigioniera di una istituzione dove la nostra nazione è costretta a subire le decisioni prese da altri, anche quando queste danneggiano la nostra economia. Rimanere nella UE significa veder paradossalmentechiudere lo Zuccherificio del Molise in nome del ‘libero mercato’, significa vedere il nostro mercato invaso dal grano canadese e dall’olio tunisino e vedere arrivare sui banconi dei supermercati prodotti esteri camuffati da italiani, mentre ecco che proprio il principio del ‘libero mercato’ viene meno quando è l’export verso la Russia ad essere vietato per ragioni di ordine politico che non riguardano la nostra nazione”.

“La soluzione reale per i problemi dell’agricoltura italiana è quindi solo una - conclude Di Salvo – l’uscita dall’Unione Europea ed il pieno recupero della sovranità nazionale. Solo così saremo finalmente liberi di scegliere con quali nazioni commerciare, cosa acquistare e vendere, e a quali condizioni. Tutte le altre soluzioni sono purtroppo destinate a rimanere soltanto bei propositi irrealizzabili”.

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