Giornata del sollievo, Micone: «La lotta al dolore è una battaglia di civiltà»

sab 25 maggio 2019
Flash News di La Redazione
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Salvatore Micone ©Campobassoweb.it
Salvatore Micone ©Campobassoweb.it

CAMPOBASSO. In occasione della Giornata del Sollievo, istituita con direttiva emanata nel 2001 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo di “promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”, il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, ha dichiarato: “La lotta al dolore, in ogni istante della vita, dal concepimento all’ultimo attimo del percorso terreno di ogni essere umano, rappresenta una battaglia di civiltà umana, culturale, scientifica e sociale. Tutti sono a vario modo e forma impegnati in questo conflitto per molti versi “epico”: il mondo scientifico, che deve fornire farmaci e terapie sempre più incisive; gli operatori della sanità che devono essere capaci di utilizzare al meglio quando la scienza mette loro a disposizione non mancando di donare ad ogni paziente parte della propria umanità; le istituzioni politiche e operative che devono strutture organizzazioni adeguate per prestare le necessarie cure e assicurare la dignità di ogni sofferente; i familiari dei degenti che devono essere messi nelle condizioni psicologiche e operative di poter accompagnare in questo difficile percorso i propri cari; infine tutta la società che deve sentirsi solidale con ogni ammalato riconoscendolo parte sostanziale della famiglia delle famiglie che è la comunità locale, ma anche quella regionale e più in grande quella nazionale.

La lotta al dolore, e la garanzia della dignità per ogni malato, particolarmente per quelli che stanno ultimando il percorso vitale, per le sue molteplici implicazioni, costituisce, infatti, un impegno etico di tutta la comunità. Certo i problemi sono tanti, le poche risorse economiche, la complessità di strutturare una buona organizzazione sanitaria, le particolari condizioni emotive e cliniche dei singoli malati, la solitudine che alcuni di questi sente nel tunnel della sofferenza, non possono e non devono scoraggiare nessuno, anzi debbono servire da sprone per non fermarsi o addirittura indietreggiare, ma per riprendere il cammino con nuovo e rinvigorito entusiasmo. Ogni paziente, soprattutto il più fragile perché dilaniato dalla gravità della malattia, deve avere dal sistema sanitario, ma come dicevo da tutta la società, il sostegno delle cure più moderne e sofisticate per contrastare il dolore che lo affligge, ma deve aver garantito anche e soprattutto il supporto affettivo, emotivo e solidale.

Ogni giorno in questa nostra regione, nonostante le tante difficoltà a cui accennavo, centinaia di medici, infermieri, operatori sanitari e sociali, volontari e soprattutto tanti genitori, figli fratelli e coniugi, donano tutto senza risparmio il loro impegno e la più sincera dedizione a bambini, giovani, anziani, padri e madri di famiglia che percorrono gli ultimi metri della vita terrena, cercando di sorreggere il loro cammino e non farli arrivare soli all’appuntamento che li attende. A loro va il grazie di tutto il Consiglio regionale che in questo giorno ribadisce, mio tramite, l’impegno a fare la propria parte perché in questo nostro Molise, e in ogni suo piccolo centro, la dignità della vita sia garantita a tutti e a ciascuno”.

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