Sgarbi vuole la molisana Mina Cappussi fra i suoi 'Mille'

genius loci ven 31 maggio 2019
Flash News di La Redazione
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Sgarbi vuole la molisana Mina Cappussi fra i suoi 'Mille' ©Mina Cappussi
Sgarbi vuole la molisana Mina Cappussi fra i suoi 'Mille' ©Mina Cappussi

CERVIA. Oltre mille candidature da tutte le regioni d’Italia (un po’, per alludere all’ironico titolo, come i “Mille” di Garibaldi che nel 1860 sbarcarono in Sicilia) ma Vittorio Sgarbi ha lavorato di gran lena con le forbici e ne ha selezionati poco più di 100 nelle diverse discipline: pittura, scultura, fotografia, arte digitale e ceramica. Tra i pochi fortunati che esporranno a Cervia (RA), nella incantevole cornice degli antichi Magazzini del Sale, in Via Nazario Sauro, 24, nel centro storico della città, in un’unica esposizione da venerdì 31 maggio a domenica 9 giugno 2019, la giornalista molisana Mina Cappussi, che ha dato vita ad un Movimento Artistico, eA E-MOVO Mirr or Art, il cui manifesto sta facendo il giro del mondo, raccogliendo sottoscrizioni ovunque.

Noi chiamiamo a testimoni i Custodi del Tempo – l’incipit della Cappussi nel Manifesto eA - per cantare la Bellezza Infinita, dagli abissi del Sé all’immensità dell’Universo, declinata nei colori della Vita, nelle sconfinate sfaccettature del Sentire. Noi sentiamo il bisogno insopprimibile di abbandonare all’ebbrezza della visione, per gli Eletti dello Spirito, i vortici, le fratture energetiche, i colori e le vibrazioni dell’anima, l’emozionante sommità della coscienza, l’asimmetria delle suggestioni, il diapason dei mondi che irrompono sul piano sottile, le discronie archetipe; sogni, vaticini, incubi, speranze, presenze lontane, profezie, promesse: una poetica esistenziale declinata nel continuum spazio-temporale”.

I quadri specchio della eclettica molisana, che si dice segnata dalla data di nascita, il 14 luglio, “il giorno che cambiò il mondo”, sono veri e propri strumenti di indagine, per guardarsi dentro, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non vogliamo o non possiamo accettare. Un movimento artistico che può sembrare antitetico in una contemporaneità dell’immagine, della superficie.

In realtà, - aggiunge la Cappussi - è proprio quando il vacuum avanza, (riempiendo del nulla le ombre della realtà che proiettiamo sulla coscienza) che abbiamo bisogno di riconquistare contenuti, di riempire quel vuoto che, sotto una superficie apparentemente piena, sostanzia un senso di mancanza, di “absentia”. Le persone vogliono conoscere cosa c’è dietro il velo di Maya, chiedono di leggersi dentro, di guardare a quelle parti nascoste di noi che spesso ignoriamo o fingiamo di non vedere. L'arte ha grande valore seduttivo perché il suo sistema di decodificazione è l'inconscio. Nell’e-MOVO Art questo potere evocatorio-seduttivo va a toccare le corde più intime, solleva veli, riporta alla superficie emozioni che credevamo dimenticate, ci fa ritrovare con noi stessi. Ci riconosciamo. Ringrazio il prof. Sgarbi per aver posato lo sguardo sulle mie opere, regalandomi un posto speciale nell’olimpo delle nuove promesse dell’Arte Contemporanea”.

'I Mille di Sgarbi' è una selezione di artisti scelti personalmente da Vittorio Sgarbi per far parte di una mostra curata e documentata in catalogo dal critico d’arte più famoso d’Italia. La prima edizione dell’evento si terrà a Cervia, nella cornice dei Magazzini del Sale, in un’unica esposizione da venerdì 31 maggio a domenica 9 giugno 2019. I Mille di Sgarbi vuole essere una fotografia sullo stato dell’arte contemporanea in Italia, con la finalità di far conoscere il lavoro degli artisti che vivono e creano sul territorio italiano. Vittorio Sgarbi ha selezionato personalmente i lavori inviati dagli artisti, oltre a curare la mostra e la prefazione del catalogo.

In mezzo ad artisti la cui cifra stilistica è conosciuta – commenta Sgarbi - ce ne sono molti da gustare con interesse, probabilmente con percorsi artistici ancora da consolidare, ma che hanno una loro originalità e qualcosa da dire oltre la rituale banalità cui ci ha abituati l’arte contemporanea. La rassegna è una vetrina per dire: ecco, questi artisti sono da seguire, vediamo come evolverà la loro produzione”.

Tra le opere in mostra, Metempsychosis Radiis, un metro per settanta, già esposto al Ministero Italiano Beni Culturali nel 2015. “Il termine greco, metempsychosis, - spiega la Cappussi - significa passaggio delle anime. Un passaggio che è implicito, necessario per tornare, come dice Platone, nel mondo delle idee, dell’eterna beatitudine. Per traslazione Metempsychosis è la trasformazione della coscienza nel passaggio alla consapevolezza. Nell’opera la trasformazione è negata, va letta nell’accostamento con l’energia vegetale. Le sembianze femminee dell’anima sono nutrite e vivificate dai raggi di connessione con l’universale, laddove mondi altri transitano a tratti, a ribadire il dubbio di esistenze multiple a-temporali. Deità della persona umana che sostiene la sacralità dell’esistenza, a cominciare dalle più semplici forme di vita, l’individuo di nuovo al centro, in un rinnovato Rinascimento”.

La mostra a Cervia è corredata un prezioso catalogo con prefazione di Vittorio Sgarbi, edito da Maggioli Musei. Sarà lo stesso Sgarbi ad inaugure la mostra da lui curata, il 31 maggio, con una conferenza sull’arte in mezzo agli artisti e al pubblico all’interno dei Magazzini del Sale. Il critico e curatore della mostra sarà presente a Cervia anche nei giorni seguenti e chiuderà l’esposizione al finissage del 9 giugno. La mostra resterà aperta dal 31 maggio al 9 giugno secondo il seguente orario: venerdì 31 maggio dalle 19 alle 24; sabato 1 e domenica 2 giugno dalle 10.30 alle 24; da lunedì 3 a giovedì 6 giugno, dalle 17 alle 20.30; venerdì 7 giugno dalle 17 alle 24; sabato 8 e domenica 9 giugno dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 24.

Situato nel centro storico di Cervia e affacciato sul canale della salina, il complesso de I Magazzini del Sale rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale della Romagna, e grazie alla sua felice riqualificazione, è ora sede di prestigiosi eventi, spettacoli ed esposizioni d’arte. La storia della città di Cervia è legata a doppio filo alle sue saline, tra i centri di raccolta del sale più antichi e importanti di tutta Italia. Nel XVII secolo, per soddisfare l’esigenza di conservazione dell’oro bianco, vennero costruiti due imponenti edifici lungo il Porto Canale di Cervia. Il primo e più antico edificio del complesso risale al 1691 ed è la “Torre”, che poteva immagazzinare fino a 130.000 quintali di sale. Dall’altra parte del canale, sorse nel 1712 l’edificio gemello, la “Darsena”, adibito alla conservazione dei sacchi destinati alla vendita. Nell’Ottocento, i due edifici vennero collegati da un ponte in ferro, per semplificare il trasporto dei prodotti. Col passare del tempo, l’introduzione delle nuove tecnologie di raccolta e la minor domanda di sale, i Magazzini vennero svuotati e abbandonati. Oggi il Magazzino Torre è stato riqualificato ed è sede del MUSA – il Museo del Sale di Cervia – che, attraverso l’esposizione degli attrezzi e delle immagini dei salinari al lavoro, mantiene viva la memoria storica di un lavoro antico e nobile.

L’esposizione I Mille di Sgarbi si terrà all’interno del Magazzino Torre, organizzata da Lo Stato dell’Arte, associazione di promozione sociale con la finalità di promuovere l’arte e la cultura con sede a Forlì, in via Ottaviano Petrignani, 10.

MINA CAPPUSSI

Artista poliedrica, personalità rinascimentale, 57^ e 58^ Biennale di Venezia – Padiglione Armenia, CAM Mondadori n. 53, Rubbettino 2016 e 2019, creativa a tutto tondo: scrittrice, giornalista, publisher, fotografa e poetessa, è tra i Protagonisti dei Poeti d’Azione, tra i fondatori del Manifesto del Metateismo, inserita tra gli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, Giorgio Mondadori Edizioni, ha dato vita ad un nuovo filone poetico, la “Fotopoesia”, che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali, e ad una innovativa corrente artistica, “e-MOVO Project Mirr or Art”: sogni e visioni che balzano alla coscienza così che lo spettatore si riconosce nel quadro. Quadri specchio nei quali ognuno “vede” il proprio riflesso. Una importante Mostra Personale al Mibact, Ministero dei Beni Culturali a Roma e allo Stadio Domiziano di piazza Navona. Le sue opere viaggiano per il mondo: New York, Washington, Hollywood, Dubai, Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Barcellona, Parigi, Berlino, Roma, Milano, Bologna, Monreale, Padova, Palermo, Nettuno, Bojano, con il prof. Philippe Daverio e il prof. Giorgio Grasso a Bologna Expo, con Vittorio Sgarbi a Milano e Padova, Call for Artists: Dave Bown Project.

Inserita tra gli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, Giorgio Mondadori Edizioni,

Espone con gli Artisti di Roma nella Chiesa del Gesù in piazza del Gesù, Basilica di Santa Maria del Popolo in piazza del Popolo, chiesa di Gesù e Maria al Corso, in via del Corso, Basilica di S. Lorenzo in Lucina, cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, in P.zza S. Alessio, Chiesa di S.Claudio via del Pozzetto; con Rodolfo Papa (Accademico della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon) nella chiesa di Petrella Tifernina “La Potenza della Bellezza” Expo Milano

Hanno detto di lei:

"Tortili Preziosità alla Klimt, incanti fiabeschi, orditi antropologici, affioramenti mitologici, vibrazioni simboliche …” (Prof. Marcello CARLINO); "Opere che sono “canti dell’anima”, poesie emozionali raffinate ed oniriche dal vago sapore espressionista…” (Genny DI BERT); “Scandaglio psicologico, dove l’io dell’artista è sempre preponderante, in una metamorfosi continua, che scandaglia, sbaraglia, sconquassa…” (prof. Massimo PASQUALONE); “Ci invita a muovere i primi passi sul sentiero che segnerà nuova storia…” (Dante FASCIOLO); “Arte visionaria originale e originaria…” (Prof. Philippe DAVERIO); “Interessante e innovativa (Giorgio GRASSO); “Arte visionaria impregnata di positività e un pizzico di follia” (Gioia CATIVA); “Femminea e naif” (Mattea Micello), Vitalismo creativo, sperimentalismi del surrealismo, ivi compresa la scrittura automatica, alla Klimt o ambigui alla Max Ernst, tensione che sposta dal surrealismo verso l’espressivismo” (Prof. Giulio de Jorio Frisari); “Celebra la donna e tanto basta, ma intanto sperimenta e sonda nuovi percorsi” (Prof. Vittorio Sgarbi).

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