«Il popolo di Dio è entusiasta della riapertura della chiesa di San Michele a Bojano»

gio 14 novembre 2019
Flash News di La Redazione
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«Il popolo di Dio è entusiasta della riapertura della chiesa di San Michele a Bojano» ©Rita Carla Codispoti
«Il popolo di Dio è entusiasta della riapertura della chiesa di San Michele a Bojano» ©Rita Carla Codispoti

BOJANO. L’antichissima Chiesa di San Michele Arcangelo della Città di Bojano è stata lesionata dal terremoto del 29 dicembre 2013, e da quel momento la Statua è stata portata nell’Antica Cattedrale della Città, dove i devoti si recano a pregare; la Chiesa di San Michele Arcangelo è stata visitata dall’Arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano, S.E. Mons. GianCarlo Maria Bregantini, nella Sua Visita Pastorale alla Città proprio l’8 maggio del 2013, giorno in cui ricorre la Festa a Bojano dedicata all’Arcangelo, dove la devozione a San Michele è fortissima sin dai tempi antichi. In quell’occasione si riportò la Statua nella Chiesa, collocata in un posto davvero suggestivo, dove dall’alto si può ammirare tutta la Città, accompagnandola con una fiaccolata, che l’Arcivescovo Bregantini aveva definito un Pellegrinaggio che “ci permette di sentire le tradizioni del passato, di chi le ha custodite, perché la Chiesa rafforza il presente con le forti radici del passato e prepara il futuro. I Santi sono il ponte tra il passato ed il futuro”.

La devozione a San Michele Arcangelo unisce i Bojanesi al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo (FG), nel Gargano, in Puglia, quando i fedeli di Bojano partivano alle cinque del mattino, impiegando due giorni per arrivare, ed al popolo Francese, che venera San Michele nel Santuario di Mont Saint-Michel «au péril de la mer» (Monte San Michele al pericolo del mare), che è dedicato al Santo e che sorge su un isolotto situato sulla costa settentrionale della Francia; a partire dal V secolo, il culto di San Michele si diffuse in Italia in molti luoghi caratterizzati da alture e da grotte, come l’antica Chiesa di Bojano, fondata su un tempio romano, e risalente al IV sec. d.C.

L’Arciprete Don Rocco Di Filippo, Parroco dell’Antica Cattedrale e della Chiesa di San Michele Arcangelo di Bojano si sta impegnando molto perché i lavori, iniziati ad ottobre, terminino entro l’8 maggio, per riconsegnare ai fedeli l’amata Chiesa, considerata come un Santuario per i Bojanesi e riprendere così quel pellegrinaggio tanto caro e tramandato fino ad oggi.

Don Rocco, la riapertura di una Chiesa che significato assume simbolicamente per il Popolo di Dio?

Ogni Chiesa piccola o grande ha una storia, un culto e una tradizione. Per tutti è un luogo di preghiera. Nella Chiesa ognuno di noi trova quanto è necessario per credere, per vivere da cristiani e per diventare Santi. Il Popolo di Dio che è a Bojano è entusiasta dei lavori e della futura riapertura della Chiesa di San Michele per un forte richiamo dell’Arcangelo di intraprendere un cammino di conversione, per abbandonare il male ed ogni desiderio cattivo.

Il nostro Arcivescovo Bregantini ha ricordato come sia necessario custodire le proprie tradizioni per rafforzare la nostra identità di cristiani. San Michele Arcangelo è nella storia del Popolo Bojanese.

Custodire le tradizioni è importante in ogni cultura ed in ogni popolo. E la gente di Bojano mostra un forte desiderio di recuperare i valori del passato. D’altronde ogni generazione deve prendere linfa dalle altre generazioni e trasmetterla a quelle che verranno, per mantenere vivo il segno di una identità forte, nella bellezza di sentirsi comunità unita.

Quale messaggio San Michele Arcangelo porterebbe al cristiano di oggi, parlando al suo cuore?

Il messaggio di San Michele Arcangelo è significativo anche per l’uomo di oggi. Il male in ogni ambiente, in ogni cuore e in ogni casa non manca per creare confusione ed allontanarsi da Dio. L’iconografia dell’Arcangelo ci trasmette un messaggio di impegno per l’intero Popolo di Dio per difendersi nei momenti di fragilità attraverso l’arma potente della preghiera, per rendere la Fede forte e la Carità operosa e vincere gli assalti del maligno.

Rita Carla Codispoti

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