Operaio morto al gessificio, «si è abbassata la guardia sulle norme di sicurezza»
TERMOLI. Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Comitato Regionale del Molise esprime forte preoccupazione per l’ennesima morte sul lavoro verificatosi ieri pomeriggio allo Stabilimento Gyproc del Gruppo Saint Gobain PPC Italia Spa di Termoli, dove un lavoratore di 56 anni di una ditta esterna ha perso la vita.
«Anche se le cause della morte sono in via di accertamento da parte delle autorità competenti, e comunque sia si tratta del l'ennesima morte sul lavoro nel Molise. Le morti sul lavoro non si tratta solo di quelli che si verificano per effetto di un evento traumatologico (cadute dall'alto,schiacciamento da un mezzo meccanico ecc. ecc.) ma anche quelli dovuti allo stress per gli eccessivi carichi di lavoro, per turni di lavoro eccessivamente stancanti,in particolar modo quelli subiti dai lavoratori delle ditte esterne (cosi detti appalti esterni),ma non solo da quelli. Se anche in certi posti di lavoro cominciano a verificarsi situazioni di estrema gravita per l'incolumità fisica dei lavoratori c’è da preoccuparsi perché fino ad adesso certe situazioni di grave di crisi per l’incolumità fisica e la salvaguardia della salute dei lavoratori le avevamo viste purtroppo solo in edilizia e in agricoltura.
Questa morte di ieri pomeriggio ci ha colpito ancora di più per ovvie ragioni, per cui ci domandiamo se forse negli ultimi tempi si sia abbassata un tantino la guardia nei confronti dell’Azienda, la quale pensa solo ai profitti, tralasciando alcune norme elementari di tutela e salvaguardia dell’incolumità fisica dei lavoratori che ripetiamo che non si tratta solo di salvaguardare l’infortunio vero e proprio ma anche la salute messo a rischio dallo stress per eccessivi carichi di lavoro e turni stressanti. Il PRC – SE Molise si associa al cordoglio per la morte del lavoratore mandando un forte abbraccio alla famiglia, ma nel contempo crede che le maestranze e i sindacati esterni dovevano almeno indire uno sciopero per protestare contro la morte del lavoratore che comunque sia si tratta di una morte sul lavoro».