Test per coronavirus in Molise? «Niente allarmismi, non intasiamo gli ospedali»

mar 28 gennaio 2020
Flash News di La Redazione
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Coronavirus ©Il Messaggero
Coronavirus ©Il Messaggero

TERMOLI. Come era prevedibile, molti cittadini si stanno e stanno chiedendo se in Molise è possibile fare i test diagnostici per la ricerca del Coronavirus, responsabile della attuale epidemia di Sars (sindrome acuta respiratoria severa).

La risposta giunge secca, accompagnata da una spiegazione e un invito al buonsenso, dal dottor Giancarlo Totaro: «No ,nei laboratori analisi del Molise non è possibile fare né i test colturali di virologia, nemmeno quelli sierologici (su sangue) per la ricerca degli anticorpi igG e igM contro il Coronavirus, ed ancor meno quelli di biologia molecolare di amplificazione del materiale genetico del virus o quello della ricerca tramite microscopia elettronica.

Quindi non si può fare la diagnosi eziologica di infezione da Coronavirus tramite emocolture, esami colturali dell'espettorato, aspirato naso-faringeo o tracheale, feci, liquido congiuntivale o altro materiale biologico. Per i casi sospetti si fa riferimento allo “Spallanzani” di Roma.

Riassumendo: niente tamponi alla gola o altrove, niente raccolta liquidi biologici, niente esami del sangue. E' inutile recarsi dal proprio medico per richiedere di fare questi esami ad ogni parvenza di malessere di stagione, come raffreddori e riniti.

E' errato recarsi al Pronto soccorso ed intasarlo solo nella errata convinzione di fare esami esami che fanno diagnosticare la Sars.

Niente inutili allarmismi o false aspettative di diagnosi laboratoristiche certe che poi hanno come unico risultato quello di intasare i Pronto Soccorsi, le guardie mediche ed il 118.

Non vi è al momento nessuna ragione di allarme o preoccupazione di pandemia alcuna, ma la maggiore preoccupazione invece deriva dal fatto che stiamo entrando nelle due settimane "rosse" in cui in Italia ricade storicamente il picco massimo influenzale con segni e sintomi iniziali difficilmente diversificabili da quelli della Sars ed è sbagliato e controproducente che le persone/pazienti a causa della paura Sars vivano in una inutile e ingiustificata angoscia una "semplice" ed estremamente probabile sindrome influenzale-parainfluenzale .

Sindromi che nella 3° settimana del 2020 hanno già colpito circa 488.000 italiani e circa 2.768.000 dall'inizio della sorveglianza 2019-2020 (fonte Iss). La diagnosi di sospetto per la SARS Co V 2019 in prima osservazione rimane prettamente clinica ed epidemiologica».

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