Anziani positivi al Covid-19 trasferiti a Venafro da Agnone e Larino: si muove il Pd

mar 07 aprile 2020
Flash News di La Redazione
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Micaela Fanelli ©Pd Molise
Micaela Fanelli ©Pd Molise

CAMPOBASSO. Nota del Capogruppo Pd Micaela Fanelli su interrogazione urgente avente ad oggetto il trasferimento degli anziani di Agnone e Cercemaggiore presso l'ospedale di Venafro.

In allegato l'interrogazione protocollata in Consiglio regionale questa mattina.

«Sui tristi e ancora incomprensibili fatti di questa notte ho appena presentato, insieme al consigliere Facciolla, una interrogazione urgente perché si faccia piena luce sulla vicenda dei trasferimenti degli anziani di Agnone e Cercemaggiore all'ospedale di Venafro. Esprimiamo la nostra massima vicinanza alle persone anziane che stanno affrontando la battaglia più difficile della loro vita e massima solidarietà a loro e alle loro famiglie in apprensione, anche perché al momento non riescono ad avere informazioni sui propri cari. E chiediamo di avere dal Governatore Toma tutte le informazioni per comprendere i motivi di quella che appare come una gestione confusa e potenzialmente rischiosa. Sia per i pazienti, che per il personale incaricato dei trasferimenti e della loro presa in carico. Troppe le domande che, al momento, restano senza le necessarie e doverose risposte.

Chi ha assunto la decisione di trasferire i pazienti positivi delle case di riposo di Agnone e Cercemaggiore a Venafro e quelli di Cercemaggiore prima a Larino e poi a Venafro?
Sulla scorta di quali valutazioni?
L'ospedale di Venafro è stato strutturalmente preparato per accogliere pazienti Covid?
Il personale è adeguatamente formato e protetto per affrontare questa situazione emergenziale?
In caso di aggravamento delle loro condizioni di salute e di necessità di terapia intensiva, questi poveri anziani dove saranno portati? A Larino o a Campobasso?
Le famiglie sono state informate sui trasferimenti e sulle condizioni di salute dei loro familiari?
Perché non è stato informato il Consiglio regionale, che proprio ieri si è riunito, stravolgendo il piano regionale dell’emergenza? È stata forse una scelta voluta, quella di mantenere la massima Assise all'oscuro di quanto si stava decidendo?
Quali misure intende assumere la Regione e l’Asrem per prevenire analoghe situazioni?

E, soprattutto, basta cambi di idee e improvvisazioni!
Fatti gravi accadono e si accavallano giorno dopo giorno ed esigono risposte chiare ed immediate da parte del Presidente Toma che, ancora una volta, si sta dimostrando sempre più inadeguato a gestire questa emergenza.

Parimenti, lancio un appello a tutte le comunità molisane, affinché si abbandonino logiche di campanile ed ognuno sia pronto ad offrire, a tutti, tutta la necessaria assistenza. Non sposiamo la logica dell'egoismo e del campanile, ma quella dell'accoglienza e della solidarietà!»

Il testo dell'interrogazione urgente:

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA E ORALE ai sensi degli artt. 85 e seguenti del Regolamento interno del Consiglio Regionale del Molise Oggetto: trasferimento del 06/04/2020 dei pazienti COVID-19 a Larino e Venafro.

Richiesta di chiarimenti al Presidente della Giunta Regionale.

I sottoscritti consiglieri regionali, del gruppo consiliare del Pd, ai sensi dell’art. 19 dello statuto regionale degli artt. 85-98 del Regolamento interno del Consiglio Regionale, propongono che venga iscritta all’odg del prossimo consiglio regionale la seguente interpellanza:

PREMESSO CHE stiamo vivendo una delicata e critica situazione storica, che ci vede in prima linea nella difesa di noi stessi, dei nostri concittadini e dell’Italia nella lotta all’emergenza da Coronavirus;

PREMESSO ALTRESÌ CHE in data 11 marzo 2020, il Direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, valutato che il numero di casi di COVID-19 al di fuori della Cina è aumentato di 13 volte e il numero dei paesi colpiti è triplicato, ha dichiarato “COVID-19 può essere caratterizzato come una pandemia”;

VISTI i D.P.C.M. del 23 febbraio 2020, 25 febbraio 2020, 1° marzo 2020, 4 marzo 2020, 8 marzo 2020, 9 marzo 2020, 11 marzo 2020, 22 marzo 2020;

VISTA l’ordinanza del Ministro dell’interno e del Ministro della salute del 22 marzo 2020 recante “ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale”;

VISTO il DPCM 1 aprile 2020 che ha prorogato fino al 13 aprile 2020 l’efficacia delle disposizioni contenute nei DPCM sopra indicati; VISTE le ordinanze emanate a partire dal 2 marzo dal Presidente della Regione Molise;

CONSIDERATO CHE nella Regione Molise il numero di persone contagiate continua a salire e così anche i decessi; attualmente, lunedì 6 aprile 2020, il numero dei contagiati è arrivato a oltre 200;

CONSIDERATO ALTRESÌ CHE il Sistema Sanitario del nostro paese e della nostra Regione è messo a dura prova dall’emergenza Coronavirus;

RICHIAMATI tutti gli atti e le relazioni della Direzione Sanitaria e Generale ASREM;

TENUTO CONTO della linee guida del Ministero della Salute, dei suggerimenti della Protezione Civile Nazionale e degli studi dell’ISS sui comportamenti da seguire per l’emergenza Covid-19; per quanto sopra esposto i consiglieri regionali

INTERROGANO il Presidente della Regione Molise per conoscere: 1. chi ha assunto la decisione di trasferire i pazienti positivi delle case di riposo di Agnone e Cercemaggiore a Venafro e quelli di Cercemaggiore prima a Larino e poi a Venafro. In particolare, quando sono state assunte le relative decisioni e secondo quali atti formali; in tal senso si chiede di acquisire ogni utile informazione al riguardo (verbali e ogni altro atto presupposto e conseguente); 2. se risponde al vero che il comunicato stampa del 17 di marzo u.s del Presidente della Regione esplicitava che il “Tavolo permanente sull’emergenza Coronavirus”, presieduto dallo stesso Presidente, con riferimento alle sollecitazioni per la riapertura del “Vietri” di Larino, aveva sancito che: “a Larino, dai sopralluoghi tecnici effettuati, risulta che le apparecchiature che un tempo venivano impiegate per la rianimazione dei pazienti non sono utilizzabili”, e se così era, quando e come è stato stabilito che fosse possibile il contrario. E in particolare, quando, perché e con quale atto è stata cambiata di nuovo la decisione e se è nota; 3. se la situazione di carico e di mancanza di personale relativo per affrontarla era prevedibile, e se sì, perché si è previsto in un primo momento di attrezzare due strutture per i positivi asintomatici anziché una; 4. se la struttura ed il personale di Venafro è adeguatamente formato e protetto per affrontare la situazione di emergenza dei positivi asintomatici ed è pronto ad affrontare eventuali peggioramenti della situazione; se sono stati predisposti adeguati percorsi che separano fisicamente l’ala dell’ospedale destinata a ospitare i pazienti COVID e il resto della struttura; 5. quali misure conseguenti ad eventuali peggioramenti sono previste e se si prevede un eventuale ulteriore spostamento e in quale struttura; 6. se, in caso di aggravamento, vengono create ed assicurate le condizioni tecnico organizzative per assicurare la gestione in terapia intensiva al paziente COVID che viene spostato a Larino o Venafro; 7. per quale motivo non è stato informato il Consiglio regionale che, proprio ieri (06/04/2020), ha discusso del possibile modo di utilizzo delle strutture di Larino e Venafro; 8. quali sono le misure assunte per comprendere le responsabilità nella gestione delle case di riposo; 9. quali misure sono state messe in campo dalla Regione per prevenire analoghe situazioni: protocolli per residenze, task-force dedicate per interventi nelle stesse, altre forme di prevenzione del rischio dedicate alle case famiglia, case di riposo ed RSA presenti sul territorio regionale.

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