Infiorata dei bambini a Campobasso nel giorno della Pentecoste

dom 31 maggio 2020
Flash News di La Redazione
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Infiorata dei bambini a Campobasso nel giorno della Pentecoste ©TermoliOnLine
Infiorata dei bambini a Campobasso nel giorno della Pentecoste ©TermoliOnLine
Infiorata dei bambini a Campobasso

CAMPOBASSO. Infiorata a Campobasso nel giorno della Pentecoste.

Il Santuario di Santa Maria del Monte si trova di fronte al Castello Monforte sulla sommità del monte che domina la città, Colle Sant’Antonio. La prima attestazione storica della chiesa, nominata “Ecclesia Sanctae Mariae”, si trova in un documento della diocesi di Bojano che riporta l’elenco delle principali chiese campobassane esistenti in data 20 agosto 1241. L’edificio era sorto come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibito anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie.

Tre gli elementi più antichi della costruzione rimane ancora leggibile l’antico portale gotico datato 1427. La chiesa fu modificata nel 1760 dal vescovo Cangiano che migliorò la strada di accesso dalla città bassa. Fu ricostruita varie volte a causa dei terremoti, l’ultimo dei quali, molto violento, del 1805.

Nel 1903 il Monsignor Felice Gianfelice per scarsità del clero, richiese al Padre Generale dell’Ordine dei Cappuccini il loro ritorno a Campobasso; successivamente, nel 1904, l’arciprete don Carlo Pistilli e lo stesso monsignor Gianfelice scrissero al Provinciale Padre Pio da Benevento per proporgli la custodia della chiesa, affinché vi si recasse ad officiare messa.

Il 25 maggio 1905 tre frati Cappuccini, tra cui lo stesso Provinciale Pio da Benevento, presero possesso del Santuario della Madonna del Monte; i frati pensarono di restaurare e di abbellire la chiesetta, affidandone la decorazione ad Abele Valerio.

Il 30 maggio 1911, ci fu la solenne consacrazione della chiesa al pubblico; il giorno dopo, seguì la solennissima processione di fine maggio, che annualmente si ripete.

La chiesa nei primi anni del ‘900 si presentava molto rozza, con impianto rettangolare, un soffitto a capanna a doppia falda e una facciata intonacata decorata da un oculo. L’edificio fu liberato dagli intonaci solo nel 1980, in occasione dei restauri dopo il sisma dell’Irpinia.

Sopra la facciata in posizione centrale si ergeva una piccola torretta campanaria quadrata, demolita nel 1911, e ricostruita lateralmente, sulla sinistra. Successivamente la torretta fu abbattuta e ricostruita in forma più piccola sul retro, sulla destra, guardando dalla facciata.

Altro elemento antico della chiesa, alle spalle dell’abside, è un robusto torrione a pianta circolare che era collegato alle mura di cinta del castello risalenti all’epoca dei Monforte.

Attualmente la facciata, nella quale si aprono tre porte ad arco a tutto sesto e un piccolo rosone, è rivestita in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente.

All’interno c’è un pregevole altare in marmi policromi. Particolarmente interessante è la statua della Santissima Vergine del 1334: era in origine interamente in legno, alta meno di un metro, e rappresentava la Vergine seduta in trono con il Bambinello. Successivamente, nell’800, a causa dei danni del tempo e di quelli subiti in un incendio, si decise di tagliare le ginocchia della scultura, alzarla con dei sostegni di legno, aggiungere le braccia e vestirla con abiti preziosi in modo da far apparire la Madonna in piedi. Nel 2008 la statua, molto venerata dai campobassani, ha subito un nuovo restauro.

Notevoli per la loro sensibilità stilistica sono gli affreschi di Amedeo Trivisonno e di Leo Paglione. Sulla destra dell’ingresso vi è una cappellina dedicata a San Pio da Pietrelcina, nella quale sono custoditi gli oggetti appartenuti al santo durante la sua permanenza nel convento attiguo alla chiesa tra gli anni 1905 e 1909.

L’infiorata

Il pomeriggio del 31 maggio, ha luogo a Campobasso una tradizionale e suggestiva manifestazione, particolarmente sentita dalla popolazione, nel corso della quale la statua raffigurante la Madonna dei Monti, che si venera nella chiesa di Santa Maria Maggiore, viene portata in processione per le vie del borgo antico e del centro cittadino. La forte devozione popolare per la Madonna dei Monti ha fatto sì che nel tempo la processione si sia arricchita di alcuni elementi caratteristici, primo fra tutti l’infiorata. Il mattino del 31 maggio, gli abitanti e i commercianti che risiedono nelle strade del borgo antico attraversate dalla processione, abbelliscono il manto stradale con petali di fiori e foglie, creando suggestive composizioni di vario genere caratterizzate, ad esempio, da disegni geometrici, simboli religiosi, invocazioni a Maria.

L’origine di questa tradizione è strettamente legata alla presenza della comunità di frati cappuccini presso il Santuario di Santa Maria del Monte.

Nel 1905, infatti, il vescovo di Bojano-Campobasso cedette in “perpetuo godimento” la chiesa, da tempo abbandonata, ai frati e questi si impegnarono da subito ad effettuare lavori di restauro per renderla più accogliente e decorosa. La chiesa, rimessa a nuovo, fu inaugurata il 30 maggio 1911 e il mattino seguente, tra una folla plaudente, la statua della Madonna fu portata in solenne processione per le vie della città. Iniziò così la pia tradizione della processione della Madonna del Monte a chiusura del mese di Maggio, che ora si svolge non più al mattino ma al pomeriggio.

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