Laltrotheatro di Ugo Ciarfeo al Teatro verde con due spettacoli
TERMOLI. Al Teatro Verde di Termoli, due nuovi spettacoli diretti dal noto regista Ugo Ciarfeo, coadiuvato da Samuele Caputo, un giovane alla sua prima esperienza, e Gabriel Coiman che curerà le scenografie.
Le rappresentazioni sono previste nelle giornate di mercoledì, 12 e 19 agosto, alle ore 21.30, al costo di 5 euro.
Gli spettacoli in programma sono: “Cronaca di famiglia” di Sergej Aksakov, con Annamaria Graziani e Rocco Mangifesta e “Cantico dei Cantici”, il più grande testo d’amore di tutte le letterature tratto dalla Bibbia, con Antonietta Finocchi, Michele Bevilacqua, Annamaria Graziani, Enrico D’Errico, Rocco Mangifesta e Franca Sciarretta.
Ugo Ciarfeo, è un regista sempre alla ricerca di narrazioni significative, soprattutto oggi che scarseggiano autori e ha scoperto nella cronaca validi strumenti per uno spettacolo vario, ricco, anche se documentaristico.
Ciarfeo commenta così le storie portate in scena:
“ In Cronaca di famiglia si dipanano, in ordine cronologico, avvenimenti storici e storie universali che cominciano dalla creazione del mondo e ritraggono con immediatezza la vita sociale, politica, economica, sentimentale ed emozionale di tutti i popoli.
Un filone che fa gola ai moderni scrittori e cineasti e in particolare stuzzica la curiosità e la fantasia dei registi teatrali che affidandosi appunto alla cronaca dei tempi riescono ad elaborare storie che, portate su un palcoscenico, assumono una reale fisionomia per una moderna storiografia e scrittura scenica. Il romanzo ‘Cronaca di famiglia’ ottenne popolarità in un periodo di grande fermento nel mondo letterario russo, proprio perché si propone come un tentativo di riconciliazione della realtà e di ricerca di valori positivi in un’epoca travagliata da molte questioni, senza fare un’oleografia della vita patriarcale.”
Poi aggiunge: ”Il Cantico dei Cantici, attribuito a Salomone, celebre per la sua saggezza, per i suoi canti e anche per i suoi amori, fu composto non prima del IV secolo a.c. ed è uno degli ultimi testi accolti nel canone della Bibbia.
Letteralmente l’opera è la più inaspettata nella Bibbia perché la sua poesia contiene un idillio amoroso che parla di un amore tra due giovani pastori nelle diverse fasi. Per questo inusitato amore, il Cantico rimase escluso dalla Bibbia dalla sua prima apparizione, ma poi fu reinserito perché autorevoli rabbini lo consideravano santo più di tutti i libri santi: i due simbolici amanti di cui si parla nel testo, per i giudaisti e cristiani rappresentano Dio e l’umanità.”