La Madonna di Toro ritrova le sue origini

lun 28 settembre 2020
Flash News di La Redazione
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La Madonna di Toro ritrova le sue origini ©TermoliOnline.it
La Madonna di Toro ritrova le sue origini ©TermoliOnline.it

LARINO. La Madonna con Bambino di Toro è stata di recente restaurata per volontà dei frati del convento della Chiesa di Santa Maria di Loreto, dove essa è collocata da secoli. Questa statua posta in una nicchia in alto, non era particolarmente ammirata da studiosi, né aveva un particolare culto nella comunità religiosa, era lì, isolata e dimenticata.

La statua dopo il restauro è stata datata ed appartiene al sec. XIV, essa è di notevole importanza per il Molise, regione povera e con pochi artisti nel periodo medievale, in regione si contano pochi esemplari, anche se probabilmente molti di questi non ci sono pervenuti, ovvero non sono sopravvissuti nei secoli perché distrutti o deteriorati dal naturale ciclo vitale del fragile materiale legno. La linea sobria, tipica quattrocentesca, era stata alterata da stuccature, ridipinture, molto in voga nel XVI sec., era la prassi denominata “rinfrescatura”, inoltre erano state aggiunte delle tavole sul retro cavo (una tecnica di svuotamento del blocco ligneo), tessuti pesanti, broccati e su tutto una vistosa corona.

Queste alterazioni e gli elementi aggiunti la ponevano nel periodo tardo barocco, appariva così imbellettata come una falsa Madonna seicentesca. L’intervento di restauro fatto da F. Di Giandomenico e Paola Minoia (brave restauratrici che ho avuto modo di conoscere per lavori fatti anche a Larino), ha scoperto l’originale intaglio e la sua tenerissima espressione del volto, una complicità di sguardi profondi e amorevoli tra la Vergine e il Bambino, che secondo il mio parere sono la vera forza di questa immagine sacra. Il Bambino che ha nelle mani il pomo della perfezione e della bellezza, questa la simbologia biblica, aldilà del frutto proibito e del peccato originale, sembra giocare con esso ma nel contempo lo custodisce gelosamente nelle mani che ricalcano nella posizione la perfezione di una sfera, mentre incontra lo sguardo dolcissimo della Madre.

L’intaglio, l’abbigliamento e l’impianto hanno chiari riferimenti al Masaccio, ovvero in antitesi con lo stile gotico internazionale contemporaneo e molto in voga, c’è il pieno rifiuto di eccessi decorativi, la statua supera decisamente la ieraticità, lo spazio trascendentale dell’arte bizantina, propria delle icone, è questa un’arte nuova che parte da Giotto, il padre dell’Arte Moderna “…che mutò l’arte orientale in latina”. Cit. A. Tomei.

La Madonna col Bambino di Toro ha quindi ritrovato la sua “pelle”, uno dei rari gioielli medievali pervenutoci, rinata anche è la sua espressione, tra la Madre e del Figlio prevale la tenerezza, tanto da essere ribattezzata da Monsignor G. Brigantini, la Madonna della tenerezza.

Adolfo Stinziani

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