Giornata contro la violenza sulle donne: le parole di Toma, Roberti e Marone

mer 25 novembre 2020
Flash News di La Redazione
6min
Scarpette rosse contro la violenza sulle donne ©Council of Europe
Scarpette rosse contro la violenza sulle donne ©Council of Europe

CAMPOBASSO. Oggi, 25 novembre, in tutto il mondo, è la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. La politica molisana, come ogni anni, invia un messaggio affinché i crimini contro le donne terminino una volta per tutte.

La riflessione del Presidente della Regione Molise Donato Toma:

«Tutelare le donne, valorizzarne il ruolo nella società e nelle istituzioni, garantire pieno sostegno a chi è in difficoltà: la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne deve farci riflettere su una problematica delicata, meritevole di una maggiore attenzione da parte di noi tutti, istituzioni, classe dirigente, cittadini.

Troppe volte la cronaca narra di episodi di violenza, spesso pensiamo a situazioni lontane da noi, ma non è così. Sempre più frequentemente, purtroppo, anche nei nostri piccoli centri, dobbiamo fare i conti con spiacevoli accadimenti.

Un dramma, per chi lo vive, difficile da denunciare poiché, nella maggior parte dei casi, avviene all’interno delle mura domestiche, con il proprio marito, compagno, fidanzato. Colui che dovrebbe essere punto di riferimento per la donna, in taluni drammatici casi, finisce con l’essere il soggetto più pericoloso da temere. Quando, poi, la violenza avviene in casa, luogo per antonomasia di sicurezza, riservatezza e tranquillità, ci rendiamo conto che il tema è delicato e va affrontato con estrema attenzione. Basti pensare che l’anno che sta volgendo al termine, caratterizzato per molte settimane da un lockdown forzato che ci ha costretti a stare in casa per più tempo, ha registrato un incremento di aggressioni all’interno delle mura domestiche.

Non è semplice denunciare, chiedere aiuto, soprattutto quando bisogna fare i conti con continue minacce da parte di chi si rende protagonista dei maltrattamenti.

Gli episodi non avvengono soltanto a casa, numerosi sono anche i casi in contesti lavorativi e non solo. Bisogna tener presente, inoltre, che la violenza si manifesta con diverse modalità. Non soltanto quella fisica, ma anche morale, psicologica, verbale. Ultimamente, anche mediante i social network.

Le istituzioni devono garantire, a ogni costo, la sicurezza di chi è in difficoltà. La Regione Molise è molto sensibile al problema, diverse azioni sono state messe in campo negli anni: Rete antiviolenza, Centri antiviolenza, Casa rifugio, Sportelli d’ascolto.

Come Giunta regionale abbiamo recepito le Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza.

Un aiuto fondamentale, direi prezioso, è certamente quello delle associazioni che lavorano sul territorio, dei numerosi volontari che operano nel settore.

Ma non basta. Abbiamo il dovere di fare di più, sensibilizzando, educando e trasmettendo sani valori. Anche in questo caso, il ruolo della scuola, della cultura, dell’istruzione, è fondamentale per sconfiggere la violenza».

La riflessione del Presidente della Provincia di Campobasso Francesco Roberti:

«La Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne rappresenta un momento importante di sensibilizzazione contro un fenomeno su cui serve una nuova cultura, a partire dai più giovani. Istituita dall’ONU nel 1999, nella data scelta per ricordare l’impegno e il sacrificio delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, uccise nel 1960 per il loro impegno contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo.

L’Italia celebra la giornata dal 2005. Da quindici anni, il 25 novembre è la data per ricordare tutte le donne vittime di violenza sessuale, fisica, psicologica e di ogni altra forma di maltrattamento.

Una nuova cultura sta emergendo, ma è indubbio come occorra fare ancora tanto, perché numeri parlano chiaro. Sono state 91 le donne vittime di omicidio nei primi dieci mesi del 2020 e la convivenza forzata durante il lockdown ha portato a un aumento dei casi di violenza di genere dell’11%.

Confrontando il periodo gennaio – ottobre del 2019 e del 2020, il numero di femminicidi in famiglia è aumentato da 49 a 54, con un +10,2% con una flessione da 36 a 26 delle vittime non conviventi.

Non possiamo più vivere in una cultura in cui l’uomo può diventare un nemico per la donna. La parità di genere è un obiettivo ancora da raggiungere.

È compito delle istituzioni promuovere azioni, durante tutto l’anno, per far sì che emerga una nuova presa di coscienza, partendo dagli errori del passato. La memoria storica serve per migliorare il presente e il futuro e l’impegno della Provincia di Campobasso è quotidiano e costante per tutto l’anno.

La Provincia di Campobasso, grazie all’impegno della consigliera di parità Giuditta Lembo e degli uffici preposti, è stata protagonista di una bellissima iniziativa lo scorso 2 agosto, denominata ‘Donne al Timone’. Un premio dedicato alle eccellenze molisane femminili, che, nei rispettivi settori, si sono contraddistinte sul territorio regionale e all’estero.

L’ente di Palazzo Magno, durante tutto il periodo dell’emergenza sanitaria, sta provvedendo a effettuare un servizio di informazione relativo a tutte le misure finalizzate a favorire lo smart working destinato alla conciliazione dei tempi di vita delle donne.

In favore delle donne con difficoltà economiche, attraverso il progetto per eliminare forme di discriminazione sociale, denominato ‘Condividi il tuo Wi-fi’, è stato permesso ai bambini e ragazzi di poter effettuare la DAD senza alcun ostacolo».

La riflessione dell’Assessore Regionale Michele Marone:

« Il 25 novembre dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è per tutti un appuntamento simbolico fra i più importanti. Tale ricorrenza è stata istituitanel 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale della Nazioni Unite Nazioni Unite legando il giorno del 25 novembre al brutale assassinio di tre sorelle considerate rivoluzionarie accaduto nel 1960 nella Repubblica Dominicana di Trujillo. Tale giornata fu istituita proprio al fine di sensibilizzare l’umanità verso l’eliminazione della violenza contro le donne.

Tanto è stato fatto a cominciare dalla la Dichiarazione di Vienna del 1993 con cui, tra l’altro, si dichiarava che “La violenza di genere e tutte le forme di molestia e sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate.” Con la “Convenzione di Istanbul”, dell’ 11 maggio 2011 il Consiglio d'Europa costruisce le basi in favore della prevenzione della violenza, della protezione alle vittime e alla condanna dei colpevoli di tali violenze.

Il Parlamento italiano dalla XVII legislatura, in tale prospettiva, dopo aver ratificato tale Convenzione, ha modificato il codice penale e di procedura penale con l'inasprimento delle pene, ed adottando un Piano straordinario contro la violenza di genere, prevedendo stanziamenti per il supporto alle vittime, istituendo una Commissione d'inchiesta sul femminicidio.

Il contrasto alla violenza maschile contro le donne è una sfida continua ed importante, che necessita di forze ed azioni plurime per costruire una risposta con interventi di rete per contrastare in modo efficace un fenomeno che ha radici antiche e profonde.

La violenza può manifestarsi in qualsiasi contesto culturale e socio economico, non è caratterizzato solo da percosse, ferite, minacce o stupro. Questa concretizzarsi anche comportamenti nascosti tanto quanto in quelli più visibili. Le dinamiche della violenza sono molteplici e possono contemplare dall’essere controllate in modo soffocante dal partner, all’essere derise o insultate in pubblico, o all’essere escluse dalle decisioni riguardanti i propri figli.La violenza può lasciare i segni evidenti sulla pelle ma anche tracce profonde nella persona sia a livello di autostima che nell’animo.

La Regione Molise ha realizzato azioni a tutela delle vittime, dei loro figli e per la prevenzione del fenomeno. È stata costituita la Rete antiviolenza, sono operativi tre Centri antiviolenza, con sede a Campobasso, Termoli ed Isernia ed una Casa Rifugio in Campobasso. Saranno attivati anche quattro Sportelli di ascolto negli Ambiti territoriali ad oggi sprovvisti di servizi: Agnone, Venafro, Riccia/Bojano e Larino. Il lavoro che i servizi territoriali hanno svolto e continuano a portare avanti assicurano un’assistenza continua ed un supporto competente con riferimenti stabili e disponibili. Tale modalità garantisce un accompagnamento in tutto il percorso di affrancamento dalla violenza. Le donne prese in carico, attraverso la formulazione di un programma individualizzato, vengono accompagnate in un percorso di emancipazione l'assistenza legale, psicologica, sanitaria e la ricerca di un'indipendenza abitativa ed economica. Sono sostenute nella formazione professionale e lavorativa e, quando sono madri, nell'esercizio del ruolo genitoriale. Anche per i loro figli, in qualche caso vittime di violenza assistita, sono svolte azioni e interventi di aiuto e sostegno.

Il superamento della violenza sulle donne è una evoluzione complessa che richiede un impegno giornaliero affinché tutti insieme potremmo essere garanti di pari diritti umani cosicché la discriminazione contro le donne possa divenire un ricordo lontano».

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