Ristori Covid detassati e sostegno al reddito, l'eredità della pesca nel nuovo anno

In rete lun 04 gennaio 2021
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Pesca ©Termolionline
Pesca ©Termolionline

TERMOLI. A cavallo delle festività natalizie altri provvedimenti importanti sono stati assunti in materia di pesca. “Ulteriore tassello a tutela del lavoro dei pescatori: in attesa che venga finalmente introdotto un ammortizzatore stabile e sostenibile per imprese e lavoratori, la legge di bilancio fa nascere un meccanismo universale che assicura un sostegno al reddito a tutti coloro i quali svolgono un’attività di pesca, imbarcati a qualunque titolo, sia in acque marittime che interne. Con questa formulazione sarà assicurato un sostegno per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa fino ad un massimo di 90 giorni nel periodo gennaio giugno 2021; il trattamento di integrazione del reddito non concorre alla formazione del reddito e dovrebbe prevedere meccanismi di erogazione più rapidi rispetto al passato.

Ora occorre concentrare sforzi e attenzione per costruire un meccanismo che da luglio in poi garantisca finalmente ai nostri pescatori un ammortizzatore sociale stabile ed efficace”. Il commento completo dell’Alleanza Cooperative Pesca. Sulla detassazione dei ristori Covid, invece, parla Federpesca. «E’ stato definitivamente convertito in legge il DL 137/2020 (decreto Ristori) che assembla il contenuto degli altri quattro precedenti decreti ristori, con l’aggiunta di ulteriori novità. Il testo fa tuttavia salvi tutti i rapporti giuridici derivanti dalla vigenza di quelli abrogati. Sulle novità previste in sede di conversione che possono interessare il nostro settore ritorneremo a parlarne, tuttavia quello che ci sembra opportuno rilevare in questa sede è l’articolo 10-bis relativo alla detassazione dei contributi ed indennità di qualsiasi natura ricevuti a seguito della emergenza Covid-19 dalle imprese ed esercenti arti e professioni. Sono oggetto della detassazione esclusivamente le misure deliberate successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale (deliberazione del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020) e previsti nei decreti succedutosi nel tempo sempre a favore delle imprese, lavoratori autonomi e dipendenti.

Questi contributi non concorrono alla formazione della base imponibile Irpef e Ires, al valore della produzione agli effetti Irap e ai fini della determinazione della quota di deducibilità degli interessi passivi (ex art. 61 e 109 del TUIR). Ricordiamo che l’unico limite cui occorre porre attenzione è il rispetto delle condizioni definite dal “quadro temporaneo per le misure di aiuti di Stato“ fissato dalla Commissione europea, in cui è tra l’altro è previsto il limite dei 120 mila euro per il nostro settore. A titolo puramente esemplificativo e non esaustivo rientra in tale disposizione il contributo a fondo perduto di cui all’articolo 78 del DL 18/2020 Cura Italia, convertito dalla legge n. 27 del 24/05/2020 le cui istanze sono state presentate tramite la piattaforma online di cui al decreto direttoriale n. 9113287 del 10/09/2020 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali in corso di liquidazione.

Ci fa piacere e prendiamo atto che questo intervento del legislatore avalla quanto richiesto da Federpesca in sede di predisposizione del sopra citato decreto direttoriale su cui non è stata data alcuna risposta».

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