Su Sevel si va allo scontro: «Senza risposte sull'occupazione siamo pronti allo sciopero»

Braccio di ferro mer 28 luglio 2021
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
Ferdinando Uliano alla Fim-Cisl di Termoli ©Termolionline.it
Ferdinando Uliano alla Fim-Cisl di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Si increspano le acque per lo stabilimento industriale che dopo quello di Termoli occupa più molisani di tutti, parliamo della Sevel, che vede affluire centinaia e centinaia di dipendenti dalla nostra regione, specie dal basso Molise. 

Se a Rivolta del Re la prospettiva della Gigafactory ha creato aspettative e raffreddato i toni roventi di chi vedeva dismissioni ed esuberi quali unici elementi del nuovo corso dopo la fusione tra Fca e Psa, nel sito di Atessa si registra un paradosso: produzione a pieno regime e organici in diminuzione. Per questo, scende in campo Ferdinando UIliano, segretario nazionale Fim-Cisl, che ben conosciamo, avendolo intervistato più volte. 

Uliano non usa mezzi termini: «Senza risposte su occupazione pronti allo sciopero».

«Abbiamo aperto la procedura di raffreddamento, siamo pronti allo sciopero e allo stop delle produzioni nell’unico stabilimento del gruppo Stellantis che sta lavorando a pieno regime. Il nostro non è un comportamento irresponsabile, è l’esatto opposto. Non vogliamo essere presi in giro da Stellantis. Grazie non è mai successo nella storia di Sevel che è una crescita dei volumi diminuiscono gli occupati stabili e aumentano i lavoratori precari in somministrazione. È una situazione che per la Fim -Cisl non è più accettabile. Nello stabilimento Sevel si sono incrementati turni da 15 a 17 fino a 18 turni e la previsione per quest’anno è di andare oltre i 300.000 Veicoli commerciali, risultato mai avvenuto nella storia di Sevel. E il nuovo gruppo Stellantis che fa? Ha abbassato i lavoratori interni e aumentato i lavoratori in somministrazione non dandoci risposte sulla stabilizzazione di lavoratori che  lavorano da anni in Sevel. Due numeri per comprendere l’assurdità di questa situazione. Nel 2016 si sono prodotti 290.000 furgoni e i lavoratori Sevel a tempo indeterminato erano 6059. Nel 2021 si andrà oltre 300.000 veicoli e i lavoratori Sevel sono 5670 e i somministrati sono attualmente 705 (625 somministrati in staff leasing e 80 a tempo determinato)

Una situazione di questo tipo non è mai avvenuta prima, ne con Fiat ne con Fca.

Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato l’azienda ad assumerli e non abbiamo avuto risposte positive. Il tempo è scaduto, il conto alla rovescia è partito, la rsa ha aperto la procedura, se dal Gruppo non si avranno risposte positive e concrete lo stabilimento Sevel, per la Fim-Cisl sarà il primo stabilimento italiano del Gruppo Stellantis a scioperare bloccando le produzioni.

È necessario trasformare in dipendenti i lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, avere garanzie sulle proroghe di quelli a tempo determinato e la costituzione di un diritto di precedenza per futuri ingressi ai 133 somministrati che nei mesi scorsi non sono stati confermati».

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