Pescherecci rientrano per l'ultima volta, da lunedì scatta il fermo biologico

Agli ormeggi gio 12 agosto 2021
Lavoro ed Economia di La Redazione
5min
Pescherecci ©Termolionline
Pescherecci ©Termolionline

TERMOLI. Ufficialmente il fermo biologico del 2021 scatterà solo lunedì 16 agosto, ma di fatto oggi è l’ultimo giorno di pesca, poiché da venerdì 13 a domenica 15 la flottiglia resta agli ormeggi, come ogni fine settimana da diversi anni a questa parte. La ripartenza è prevista dal 15 settembre, poiché lo stop è fino al giorno prima. Stasera anche ultima asta del mercato ittico, prima di metà settembre. «La marineria è in grande difficoltà – ci riferisce Domenico Guidotti della Federcoopesca – ormai equipaggi e armatori riescono con grande difficoltà a fare reddito, a causa delle restrizioni che sempre più vengono imposte all’attività dello strascico. Se l’Unione europea vuole chiuderlo farebbe bene a dirlo subito, invece di procrastinare solo questa agonia». Guidotti tutti i torti non li ha, poiché al di là del fermo biologico in piena stagione turistica, da sempre avversato, con proposte di differente calendarizzazione primaverile mai presa in debita considerazione, si aggiungono altri periodi dell’anno dove le battute di pesca sono razionalizzate. Parliamo innanzitutto delle cosiddette norme tecniche, che vanno a impattare subito alla ripresa dopo il mese di sospensione.

Dal 15 settembre al 23 novembre, per dieci settimane, i pescherecci potranno uscire in mare aperto solo 3 giorni alla settimana, lasciando uno dei 4 contrattualmente previsti agli ormeggi. Ma il 2021 è stato anche l’anno in cui ha debuttato l’ulteriore periodo di minore sforzo di pesca. A seconda delle categorie di imbarcazioni, armatori e marinai hanno dovuto rinunciare a 14, 18 e 26 giorni di attività. Insomma, un vero e proprio corto circuito, che fa salire i costi fissi in modo inesorabile e questo va a condizionare anche i prezzi di vendita, sia all’ingrosso che al dettaglio, oltre che in tutta la filiera ittica. Da qui la presa di posizione della marineria. Il fermo biologico, che serve per il ripopolamento della fauna ittica e per evitare un eccessivo depauperamento delle risorse marine, è stato disposto con decreto del sottosegretario del Mipaaf Francesco Battistoni. Da alcuni anni è in vigore il sistema dello scaglionamento, per differenziare il periodo d’interruzione temporanea obbligatoria secondo le peculiarità di ciascuna area di pesca, anche al fine di rafforzare la tutela delle risorse interessate e migliorare la sostenibilità delle citate attività di pesca. Il Mipaaf, poiché l’attuazione della richiamata interruzione temporanea obbligatoria determina

conseguenze pregiudizievoli di rilevante impatto occupazionale e reddituale, soprattutto nei  confronti degli equipaggi interessati, che vanno ad aggiungersi alle difficoltà del settore dovute  all’attuale congiuntura economica; ha ritenuto necessario adottare tutte le possibili misure previste dalla vigente normativa per mitigarne gli effetti negativi. Entro il giorno di inizio del periodo d’interruzione temporanea obbligatoria continuativa, l’armatore interessato provvede a consegnare, all’Autorità marittima nella cui giurisdizione è effettuata l'interruzione, i pertinenti documenti di bordo (ivi compreso, ove  previsto, anche il libretto di controllo dell’imbarco e del consumo del carburante). Previo sbarco di tutte le attrezzature da pesca interessate dalle presenti disposizioni, ovvero apposizione di sigilli da parte dell’Autorità marittima, quest’ultima, durante il periodo d’interruzione temporanea obbligatoria, può autorizzare l’unità interessata al viaggio di trasferimento temporaneo in altro porto, per il tempo strettamente necessario all'esecuzione di operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché di operazioni tecniche per il rinnovo dei certificati di sicurezza. Il numero di giornate totali di attività di pesca attribuibili alle intere flotte autorizzate in licenza all’utilizzo dei seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e reti gemelle a divergenti, in funzione della Gsa nel cui ambito ricade l’ufficio d’iscrizione, nonché della classe  di lunghezza fuori tutto (LFT) di appartenenza. Ai fini del conteggio del numero di giorni totali si considera giornata di pesca un periodo continuativo di 24 ore, o parte di esso, durante il quale una unità da pesca si trova fuori dal  porto. Non rilevano ai fini del conteggio delle giornate di pesca le uscite dal porto effettuate per motivi diversi dallo svolgimento dell’attività di pesca qualora preventivamente comunicate all’autorità marittima competente. Fermo restando quanto previsto dai Ccnl in materia di pesca sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, l’attività di pesca  non può superare una durata massima di 18 ore per giorno di pesca, per cinque giorni di pesca alla settimana o una durata equivalente. Fermo restando quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, in materia di

riposo settimanale, è sempre vietato, nei giorni di sabato, domenica e festivi, l’esercizio della pesca con i seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e reti gemelle a divergenti.

Fino al 31 ottobre è vietata, nelle acque dei Compartimenti Marittimi dell'Adriatico la pesca con i seguenti  attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti, entro una  distanza dalla costa inferiore alle 6 miglia ovvero con una profondità d'acqua inferiore a 60 metri. Durante i periodi di interruzione temporanea obbligatoria continuativa è fatto divieto di esercitare l'attività di pesca e le operazioni di sbarco, nelle acque e nei porti del Compartimento Marittimo in cui si attua la misura, anche alle unità da pesca  provenienti da altri Compartimenti Marittimi (ove abilitate agli attrezzi interessati). In questo caso si parla del segmento tra San Benedetto del Tronto e Termoli. La “misura sociale a sostegno del reddito” è attivata, attraverso specifico provvedimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero delle politiche  agricole, alimentari e forestali e con il Ministero dell’economia e delle finanze, per i marittimi imbarcati a bordo delle unità che effettuano i periodi d’interruzione temporanea; che effettuano i giorni aggiuntivi previsti dal Decreto direttoriale n. 8941 dell’11 gennaio 2021; soggette alle misure tecniche unicamente con riguardo al periodo compreso tra il 30 agosto ed il 31 dicembre 2021.

 

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