Il Movimento Agricolo Molisano chiede libere elezioni nei Consorzi di Bonifica

Reality mer 03 gennaio 2018
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Mam ©TermoliOnLine
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LARINO. Dal segretario del Movimento Agricolo Molisano, Domenico Zeoli, arriva la nuova stilettata sul tema dei Consorzi di Bonifica.

«A distanza di circa un anno dall’azzeramento operato della Giunta Regionale di una parte dei vertici politici eletti dagli agricoltori nei tre Consorzi di Bonifica del Molise, il Movimento agricolo Molisano (MAM) vuole fare un primo bilancio sull’attività svolta negli enti consortili dai due dirigenti regionali, nelle persone della dottoressa Nicolina del Bianco e dell’architetto Marcello Vitiello, nominati l’uno commissario straordinario del Consorzio di Venafro, l’altro commissario straordinario sia dei Consorzio di Bonifica di Larino che di quello di Termoli. Nell’intento della Giunta Regionale, i due commissari avrebbero dovuto gestire la riforma della materia della bonifica e della irrigazione, sintetizzata in una proposta di legge, che l’assessore Facciolla ha finora tentato invano per mesi di far approvare dal Consiglio Regionale come legge, complici le grosse lacune tecniche ed economico finanziario caratterizzanti il testo, che l’assessore ha pervicacemente non superato, nonostante le tante richieste in tal senso avanzate non solo dal Movimento agricolo Molisano.

Il commissariamento è stato disposto dalla Giunta Regionale senza termine: forse trattasi di nomine a vita di commissari straordinari, in violazione delle più elementari regole della democrazia? Trattandosi per di più di “commissariamenti a metà”, rimangono in carica nei tre Consorzi i Consigli dei delegati, sebbene, almeno nel Consorzio di Venafro, siano ampiamente decorsi i 5 anni di durata di tale organo, con i conseguenti grossi dubbi di legittimità delle delibere adottate da quest’organo, mentre, per i Consorzi di Bonifica di Larino e di Termoli, mancano pochi giorni ancora per il decorso dei fatidici 5 anni di loro durata.

Ad ogni modo, in mancanza di una legge di ordino nel settore della bonifica e della irrigazione, legge che la Giunta avrebbe correttamente dovuto approvare ben prima del commissariamento, i due commissari, sbalzati nei tre Consorzi di Bonifica e senza una adeguata dotazione finanziaria straordinaria per adempiere alla funzione loro affidata, si sono trovati a operare senza obiettivi e senza la necessaria copertura politica della Giunta Regionale, in una forzata convivenza con i Consigli dei delegati; tutto questo ha notevolmente minato le basi della funzione dei Commissari, riducendone i poteri; anzi, i fatti di gestione dicono che la loro presenza ha peraltro rallentato l’ordinaria attività degli Enti di bonifica, come, ad esempio, dimostrano la mancata convocazione, da parte del Commissario Vitiello, del Consiglio dei Delegati, sia nel Consorzio di bonifica di Larino che in quello di Termoli, per l’approvazione tanto del bilancio consuntivo 2016 quanto del bilancio preventivo 2018 o anche il mancato compimento, da parte del Commissario Del Bianco, degli atti necessari per effettuare la manutenzione del torrente Rava, a rischio di esondazione.

Inoltre, diversamente da quanto accade nel Consorzio della Piana di Venafro, la modalità di amministrazione dei Consorzi del Basso Molise adottata dal commissario Vitiello si sostanzia nell’evitare qualunque confronto o contatto non solo con i consorziati ma anche con i Consigli dei Delegati dei due Enti, ad esempio, tardando da mesi a fornire una risposta ai consiglieri di Larino, che, in una riunione dell’organo richiesta dagli stessi consiglieri e svoltasi a inizio settembre 2017, avevano richiesto espressamente al Commissario di adottare tutte le iniziative per ottenere dalla Regione i finanziamenti annuali e pregressi, dovuti in base alla legge regionale n. 42/2005, anche ricorrendo, se necessario, alle vie legali.

Sorgono spontanee delle domande: che cosa i due commissari straordinari hanno realizzato, in più e di diverso, nei tre Consorzi rispetto a quello che avrebbero potuto compiere i Presidenti e i Comitati Esecutivi? Hanno forse risolto qualche problema, anche piccolo, a vantaggio dei consorziati?

Quanto esposto porta il Movimento Agricolo Molisano a ritenere che il commissariamento degli Enti di bonifica molisani non sia finora servito per fare gli interessi degli agricoltori, bensì per consentire alla Giunta Regionale di appropriarsi nella delicata fase preelettorale, “sine die” e al limite della legalità, del controllo di tre preziosi Enti, dotati per legge di potere di autogoverno, così privando gli agricoltori molisani delle loro scomode rappresentanze democratiche legittimamente elette; a ciò si aggiunga che, il commissariamento, oltre ad avere un sapore squisitamente politico, sta risultando anche dannoso per i due Consorzi del Basso Molise, in quanto di ostacolo alla ricerca di valide soluzioni atte quantomeno ad arginare la crescita esponenziale della posizioni debitorie dei due Enti.

I tre Consorzi, allo stato attuale, si mantengono stentatamente in piedi con i pochi denari pagati dagli associati sotto forma di contributi di bonifica e senza alcuna certezza del domani: è questa la magnifica riforma di cui può bene fregiarsi l’assessore Facciolla?

A tutto questo il Movimento agricolo Molisano dice basta e chiede a viva voce alla Giunta Regionale, in particolare all’assessore Facciolla, di desistere dall’occupare, inutilmente, per di più senza tempo e senza scopo, i tre enti di bonifica molisani, dando perciò mandato ai due Commissari di compiere gli atti necessari per arrivare in tempi rapidi a libere elezioni consortili, al fine di individuare nuovi organi politici, gli unici che possano responsabilmente e sapientemente affrontare e risolvere i problemi che attanagliano da troppo tempo la bonifica e l’irrigazione nel Molise».

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