Ballano tra Zuccherificio e Comune oltre 700mila euro di Tarsu, lite in Cassazione
TERMOLI. Fornitori, bieticoltori, lavoratori non sono i soli che sperano di riavere indietro quali creditori – oltre a banche e altri creditori privilegiati – soldi dal fallimento dello Zuccherificio del Molise. Ci sta anche il Comune di Termoli e non con bruscolini, visto che ha accertato tributi riferiti alla Tarsu pari a 721.981 euro. Accertamento che deriva da una differenza di superficie tra il 2007 e il 2011 di mq. 11.649 accertata e quella dichiarata di mq. 3511.
La questione è finita in mano ai giudici tributari provinciali e regionali. Con la sentenza n.162/2/2013, depositata il 4/11/2013, la Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, ha così disposto in parziale accoglimento del ricorso l’annullamento dell’atto impugnato limitatamente all’accertamento, per tutte le annualità dal 2006 al 201, del tributo relativo alla superficie di mq. 9.144 dei locali produttivi di rifiuti assimilabili e dei relativi interessi, nonché all'irrogazione della sanzione in misura eccedente il 50 % dell’importo del tributo risultante per l'annualità 2011, aumentato della metà. Compensa le spese di lite.
Lo Zuccherificio del Molise S.p.A. propone appello avverso alla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale per contestare l’illegittimità ed infondatezza della sentenza nella parte in cui individua le superfici tassabili. Il secondo grado tributario conferisce ragione all’azienda e l’appello viene accolto. Ora al Comune di Termoli non rimane che ricorrere in Cassazione e la delibera è del marzo scorso, con l’autorizzazione al sindaco data dalla giunta per costituirsi in giudizio e di pochi giorni fa lo stanziamento dei fondi necessari a coprire le spese vive del ricorso.