Nessuna indennità aggiuntiva ai dipendenti Atm e Gtm

L'ordinanza della Cassazione sab 10 novembre 2018
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Il deposito bus Atm e Gtm di Termoli ©Termolionline.it
Il deposito bus Atm e Gtm di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. La Corte di Cassazione con ordinanza n. 28484/18 del 07/11/2018 ha posto la parola fine ad una lunga battaglia giudiziaria che ha visto contrapposte le società di trasporto pubblico Atm e Gtm contro propri dipendenti che rivendicavano alcune indennità aggiuntive rispetto a quelle percepite.

In sintesi la tesi dei lavoratori consisteva nel richiedere l’applicazione e l’interpretazione del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri, nel senso di vedersi riconosciuta l’indennità di “agente unico.”

Al contrario le società, difese dagli avvocati Antonio Maria Sabato e Nicola Del Re, hanno sostenuto che l’indennità richiesta fosse già ricompresa negli emolumenti corrisposti e, quindi, prospettando una interpretazione della norma collettiva diametralmente opposta a quella dei lavoratori.

La tesi aziendale è stata accolta, prima da tutti i Tribunali del Lavoro della regione Molise e successivamente confermata sia dalla Corte d’Appello Territoriale che dalla VI Sezione Civile della Corte di Cassazione.

Tale ultimo pronunciamento assume una un significato molto importante per le società interessate, nonché per tutte le altre società operanti nel medesimo settore, in quanto ove fosse stato di segno opposto, le stesse sarebbero potute essere coinvolte in centinaia di giudizi volti al riconoscimento dell’indennità di agente unico, con grave pregiudizio economico in capo ad esse.

Gli avvocati Sabato e Del Re, hanno espresso grande soddisfazione per il risultato conseguito, essendo riusciti ad affermare un principio di diritto che pone al riparo tutte le aziende di trasporto pubblico operanti sul territorio nazionale.

Infine la pronuncia odierna, ha certamente dei risvolti positivi anche per la Regione Molise, la quale, in caso di accoglimento della tesi dei lavoratori, si sarebbe potuta trovare esposta a richieste di adeguamento dei costi di esercizio da parte degli operatori del settore.

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