Avviso di burrasca alla Fca, Manley: «Con l'eco-tassa cambia il piano da 5 miliardi»

Contraccolpo lun 14 gennaio 2019
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Riunito il Comitato esecutivo dello stabilimento Fca di Termoli ©Termolionline
Riunito il Comitato esecutivo dello stabilimento Fca di Termoli ©Termolionline

TERMOLI. La reazione era attesa. Come avrebbe reagito Fca all'introduzione dell'Eco-tassa in Italia?

«Il piano di investimenti da 5 miliardi di euro previsto in Italia dal 2019-2021 "sarà rivisto" e quindi anche il piano di piena occupazione negli stabilimenti italiani entro il 2021». Lo ha detto Mike Manley, Ceo di Fca, parlando in una tavola rotonda al salone dell'auto di Detroit. «Quel piano - ha precisato - fu pensato prima che l'eco-tassa su auto di lusso e Suv venisse introdotta in Italia. Da allora "il contesto è cambiato».

Immediata la reazione della Fiom-Cgil, con Michele De Palma, «L'amministratore delegato di Fca da Detroit ha valutato positivamente la vendita di Magneti Marelli, i risultati finanziari per proprietà e azionisti, ma ha anche dichiarato che sono in discussione piano di investimenti, industriale e occupazionale in Italia.

Queste dichiarazioni mettono a rischio l'occupazione per i lavoratori degli stabilimenti italiani che da anni sono in cassa integrazione perché i piani industriali dichiarati non sono stati realizzati.

La Fiom aveva ritenuto il piano presentato dal nuovo amministratore delegato, importante ma in ritardo nella svolta ibrida ed elettrica, e vista la mancanza di nuovi modelli Maserati e di auto di massa non avrebbe certamente risolto il problema della piena occupazione in poco tempo.

La Fiom, alla luce dell'andamento negativo del mercato dell'auto, della riduzione dei volumi prodotti da Fca già nel 2018 in Italia, delle normative su emissioni e incentivi alla vendita, della scadenza degli ammortizzatori sociali negli stabilimenti a partire dal polo torinese (Mirafiori e Grugliasco) e di Pomigliano d'Arco e Nola, ritiene indispensabile l'apertura di un confronto per mettere in atto tutte le azioni utili a impedire il rischio di chiusura di interi stabilimenti.

La Fiom chiede alle altre organizzazioni sindacali l'avvio di un confronto unitario, e invita il Governo alla convocazione di un tavolo. La Fiom in assenza di garanzie per i lavoratori, deciderà nelle assemblee le iniziative da dover tenere per scongiurare i rischi sul futuro degli stabilimenti italiani”. Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive».

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