Fermo pesca, atteggiamento strabico sugli indennizzi 2017 e 2018

Strascico gio 14 febbraio 2019
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Termina il fermo pesca ©Termolionline.it
Termina il fermo pesca ©Termolionline.it

TERMOLI. Fermo pesca, il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ha integrato con ulteriori chiarimenti, attraverso il comunicato che riportiamo di seguito, le informazioni riguardanti la compilazione delle richieste di indennità per il Fermo Pesca 2018. In riferimento al Decreto Interministeriale n. 24 del 28/12/2018, nell’ottica di fornire ampio supporto alle categorie di lavoratori interessate, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica oggi sul proprio sito nuove informazioni per la compilazione delle istanze per il riconoscimento dell’indennità a sostegno del reddito in favore dei dipendenti delle imprese adibite alla Pesca Marittima per l’anno 2018.

La Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione ha integrato le istruzioni già pubblicate con alcuni elementi chiarificatori: l’indennità è concedibile esclusivamente ai marittimi imbarcati su unità da pesca che non hanno esercitato alcuna attività di pesca; gli Uffici marittimi verificheranno l’effettivo arresto delle attività di pesca con ogni strumento utile, anche in analogia con gli strumenti di controllo già previsti per le verifiche di competenza, nell’ambito dell’erogazione dei fondi Feamp; il Reparto Pesca Marittima, qualora necessario, predisporrà ulteriori procedure, al fine di acquisire una precisa situazione meteo-marina, relativa all’anno 2018, a beneficio esclusivo degli Uffici Marittimi Territoriali; con riferimento all’art. 2 comma 3 lett. a) del Decreto Interministeriale n. 24 del 28/12/2018, si specifica che l’indennità verrà riconosciuta per il periodo continuativo dell’arresto temporaneo obbligatorio e per le sole misure tecniche effettuate successivamente a detto arresto; con riferimento all’art. 3 comma 2 del Decreto Interministeriale n. 24 del 28/12/2018 si ribadisce che, in caso di soci proprietari dell’imbarcazione, che risultino anche imbarcati, l’indennità potrà essere riconosciuta solo a fronte dell’autocertificazione, presentata dal richiedente, relativa all’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra il socio e la Società proprietaria, sia essa di persone che di capitali; con riferimento all’articolo 4 comma 2 lett. i) del Decreto Interministeriale n. 24 del 28/12/2018 si specifica che la consegna dei documenti di bordi è da considerarsi solo per “l’arresto temporaneo obbligatorio” di cui al D.m. Mipaaft n. 6908 del 20/07/2018 e successive modifiche e integrazioni. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ricorda, infine, che il termine per la presentazione delle istanze scadrà giovedì 28 febbraio 2019 e che le domande dovranno essere presentate esclusivamente attraverso il sistema telematico “Cigs online”. Una disposizione che soddisfa a metà le organizzazioni sindacali, che giudicano positiva la convocazione Inps per le indennità 2017, ma restano perplesse sulle domande dell’estate scorsa.

«Dopo due anni di attesa, finalmente un barlume di speranza in merito al pagamento delle indennità di 30 euro giornaliere del fermo pesca 2017 per i pescatori». Lo dichiarano in una nota Fai Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto nei giorni scorsi un incontro urgente alla Direzione Centrale ammortizzatori sociali dell’Inps Nazionale, e sono state convocate per il prossimo 21 febbraio. «E’ una buona notizia – dichiarano i sindacati – che ci conforta vista la possibilità di interagire con la stessa Inps per agevolare ed accelerare i tempi di pagamento delle istanze.

A quanto ci è dato di sapere, occorreranno ancora alcuni giorni per perfezionare il sistema di pagamento da parte dell'ente, in quanto questa indennità ha la caratteristica di ‘nuovo prodotto’ e quindi non erogabile con il sistema consolidato delle prestazioni previgenti. Inoltre ci risulta che le istanze presentate dai pescatori a gennaio 2018, direttamente al Ministero del Lavoro tramite l'invio sulla piattaforma Cigsonline, per i periodi dell'annualità 2017, sono state trasferite all'Inps solo nel mese scorso. Una novità che conoscevamo e che abbiamo ripetutamente evidenziato, come è avvenuto per i primi due anni, 2008 e 2009, di attivazione della Cigs in deroga per la pesca, con la richiesta reiterata, ma inascoltata, di costituire un tavolo tecnico interministeriale permanente, con la partecipazione delle parti sociali, per affrontare criticità ed evitare ritardi.

Con l’incontro del 21 febbraio – affermano Fai-Flai e Uila – ci auguriamo davvero di poter mettere la parola fine a questo calvario durato due anni e dare ai lavoratori della pesca quell’integrazione al reddito che attendono da oltre 20 mesi». «Riscontriamo difficoltà, invece – concludono il sindacati – per la presentazione delle domande per il fermo 2018, nonostante le ulteriori precisazioni emanate ieri da parte del Ministero del Lavoro. Il punto più controverso riguarda le modalità di richiesta per le giornate di maltempo per l'anno 2018, per il fermo pesca non obbligatorio: giornate che, a quanto ci risulta, le rispettive autorità marittime, ancora oggi, hanno difficoltà a certificare. A nulla purtroppo è giovato l'appello per una proroga dei termini del 28 febbraio lanciato al tavolo consultivo permanente per la pesca ed acquacoltura istituito presso il Mipaaft da parte delle organizzazioni sindacali la scorsa settimana. I pescatori non sanno cosa fare: i tempi stringono, rimangono poco più di 15 giorni per presentare le istanze, ed il rischio è che in assenza di certezze i pescatori rinuncino a questo diritto.

Per questi motivi sollecitiamo l'incontro presso il Ministero del Lavoro, già richiesto nei giorni scorsi, e chiediamo a gran voce una proroga dei termini per la presentazione delle istanze almeno con scadenza al 31 marzo 2019. Una risposta doverosa per i pescatori, già fortemente esasperati da burocrazia e ritardi».

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