Sanzioni sulla pesca e novellame, Regioni in pressing sull'Unione europea
TERMOLI. Un febbraio pieno di novità e qualcuna anche positiva per il comparto della pesca, sempre uno dei settori vitali dell’economia termolese, attorno a cui ruota un notevole indotto. Per l’alleanza delle Cooperative Aci Pesca è condivisibile la posizione espressa dalle Regioni sulla riforma delle sanzioni e il recupero della tradizione italiana della pesca del novellame. L’Alleanza delle Cooperative Italiane plaude alla decisione delle Regioni, emersa in settimana nella Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, di attivare un confronto con il Ministero e il Parlamento per la modifica del regime sanzionatorio delle infrazioni nella pesca.
Un tema caro all’Alleanza che è da tempo attiva per tentare di ristabilire, pur con la dovuta attenzione alla tutela ambientale, quei criteri di proporzionalità e di adeguatezza che nell’assetto attuale si sono dimostrati completamente carenti e che rappresentano un potenziale danno economico ed un freno allo sviluppo del settore. Ottima anche la decisione di continuare nel cammino di recupero della grande tradizione italiana della pesca del novellame. Anni fa, prima che il Regolamento europeo sul Mediterraneo mettesse fine a questa pesca, erano circa 900 le imbarcazioni che nei mesi invernali si dedicavano a questo mestiere.
Tutte pressoché piccole, erano barche che davano da mangiare a qualche migliaio di famiglie. Un tipo di pesca tipicamente tradizionale, legata al territorio, praticata da sempre, che l’Alleanza si augura possa essere riaperta, nel rispetto di esigenze di sostenibilità ambientale e nel quadro di regole di gestione che il Mipaaft dovrà negoziare con la Commissione europea.