Tensione al porto, la protesta della pesca pugliese si estende al Molise
TERMOLI. Marinerie della Puglia in stato di agitazione e la protesta coinvolge anche il porto di Termoli.
Tensione nelle serate di lunedì e martedì al porto di Termoli. Ieri sera anche le forze dell'ordine, per la seconda serata consecutiva, a tamponare eventuali intemperanze, dopo la protesta che mira a ottenere alcune richieste. Come si apprende dalla stampa pugliese: «evitare controlli in mare durante le battute di pesca per motivi di sicurezza; eliminare la etichettatura in quanto viene già tracciata attraverso il D.D.T. e il Logbook; portare la scadenza del Logbook alla fine di ogni settimana e non giornaliera, sempre per motivi di sicurezza; le unità che hanno più permessi sulla licenza di pesca non devono essere vincolati dal tipo di pesca praticata ma essere liberi di procedere con altri sistemi di pesca compressi nella licenza in virtù del fatto che l’imbarcazione deve raggiungere i risultati economici; le unità autorizzate alla pesca del rossetto possono avere i divergenti a bordo; le imbarcazioni non devono essere vincolati ad avere solo una rete con maglia da 50 mm o da 40 mm; i verbali non devono essere eccessivi ma adeguati alla normativa, legge 154, che prevede per una cassa di pesce del valore di 50 euro una sanzione non superiore a cinque volte quel valore; in caso di sanzioni amministrative queste non debbano incidere sulla licenza di pesca con la prospettiva che possa essere sia pure temporaneamente sospesa; l’uso del doppio sacco nella rete al fine di selezionare il pescato dai rifiuti purtroppo assai diffusi in mare».
Per evitare problemi, i pescherecci della flottiglia termolese sono rimasti agli ormeggi.