Egam e gestione idrica: il caso Molise diventa fenomeno da studiare

Da lontano mar 22 ottobre 2019
Lavoro ed Economia di La Redazione
4min
Molise Acque ©TermoliOnLine
Molise Acque ©TermoliOnLine

TERMOLI. Tutti contenti per l’allaccio dell’acquedotto molisano centrale, almeno per una parte dei Comuni (all’appello mancano Montenero di Bisaccia, San Giacomo, Guglionesi e Petacciato), ma sulla gestione idrica molisana c’è qualcosa che non va, come hanno rilevato i docenti universitari aderenti al S.I. PO.TRA (Società italiana di Politica dei Trasporti). Si tratta di un gruppo di professori universitari, dirigenti pubblici, professionisti e manager, accomunati, ciascuno nel proprio ambito, da un forte impegno civile e dalla convinzione della centralità del sistema dei trasporti per una crescita sostenibile, mediante politiche più incisive in questo settore.

E’ stato pubblicato uno studio sulla gestione idrica regionale, a cura di un laboratorio (Ref) a cui prende parte anche l’Acea, che con la Crea gestioni srl conduce l’appalto a Termoli. «A settembre 2019 si contano ancora circa 1.390 Comuni che gestiscono il servizio di acquedotto in economia. Altri 300 gestiscono in proprio la fognatura e/o la depurazione. In alcune aree del Paese la gestione unica d’ambito non è ancora realtà. Segnali di speranza vengono dalla nomina di commissari ad acta, chiamati a risolvere i conflitti più difficili. Nelle regioni rimaste indietro nel riassetto della governance, la Campania è ben avviata, in Calabria finalmente qualcosa di muove, la Sicilia vive di contraddizioni, il Molise è ancora in stallo. La regione Molise è una delle poche regioni ancora in preoccupante ritardo rispetto al compimento del riassetto della governance. Le reiterate inadempienze della Regione Molise sono attestate dai documenti di approvazione tariffaria dell’Autorità di regolazione nazionale. Nel 2014 l’Autorità nazionale aveva provveduto a escludere le gestioni in economia del Molise dall’aggiornamento tariffario del Metodo Tariffario Idrico (MTI) in quanto queste non avevano provveduto ad adottare la Carta dei Servizi; l’esclusione però non aveva comportato alcuna modifica sul moltiplicatore tariffario, che era stato posto pari a 128. L’Autorità aveva infatti tenuto conto dell’impegno, manifestato dalla Regione Molise, di procedere all’identificazione del gestore unico e della risoluzione delle criticità delle gestioni comunali. Nonostante tale impegno, comunicato in data 8 agosto 2014, e decorsi i 180 giorni concessi dalla sopracitata delibera, la Regione risultava ancora inadempiente rispetto all’obbligo di costituzione dell’EGA e dell’identificazione del gestore unico. L’Autorità ha così determinato d’ufficio le tariffe per tutti i comuni molisani, applicando un moltiplicatore pari a 0,930.A qualche mese di distanza la Regione aveva comunicato l’impegno a istituire, nel corso del 2015, l’EGA e a cercare di superare la situazione di non conformità gestionale del SII nel territorio molisano.

Nel giugno del 2015, con delibera di Giunta regionale n.285/2015 veniva istituito l’Ente di Governo d’Ambito del Molise (EGAM)31 e a luglio dello stesso anno il Presidente di Giunta Regionale nominava un commissario straordinario che sarebbe dovuto rimanere in carica fino alla nomina del direttore dell’EGAM. Tuttavia gli atti della Giunta sono stati successivamente annullati dal Tar Molise con sentenze nn.5 e 6 del 2017, poiché una scelta così strategica riguardante l’organizzazione dell’EGAM, il suo funzionamento e la governance stessa dell’ente non poteva essere assunta esclusivamente dalla Giunta, estromettendo il Consiglio Regionale da tale decisione. Nell’aprile del 2017 il Consiglio Regionale ha approvato la L.R. 4/2017 “Disposizioni in materia di risorse idriche ed istituzione dell’ente di governo dell’ambito del Molise (EGAM)” e a novembre 2017 è stato rinominato il commissario straordinario al fine di dare avvio alla fase costitutiva degli organi dell’Ente d’ambito32.

Nel corso del primo semestre del 2018 i rappresentanti dei bacini territoriali in seno al Comitato d’Ambito dell’Egam sono stati eletti dalle Assemblee Territoriali e, di conseguenza, il Comitato d’ambito dell’Egam risulta costituito ad agosto 2018 dai sindaci dei Comuni di Campobasso, Isernia, Termoli, Bojano e Venafro (componenti di diritto) e dai rappresentanti dei Bacini Territoriali (componenti eletti)33. Il Consiglio d’ambito così costituito sta elaborando una bozza di statuto dell’ente e avviando una serie di adempimenti per il concreto inizio delle attività. Nell’attesa della piena operatività dell’Egam, l’attuale assetto della gestione del servizio nel territorio è rimasto fermo a quella di un ventennio fa: i 3 servizi di acquedotto, fognatura e depurazione sono gestiti in economia in tutti i comuni della regione e ad oggi esiste un unico soggetto specializzato, l’Azienda Speciale Regionale Molise Acque, che opera da grossista e rifornisce i comuni di acqua potabile. L’azienda che rifornisce i singoli comuni ha predisposto una carta dei servizi, nonostante si tratti di un gestore grossista; da Statuto il gestore afferma di provvedere “alla gestione dei servizi idrici di captazione e grande adduzione di rilevanza regionale ed interregionale, compreso l’esercizio e la manutenzione degli impianti”; consultando invece la Carta dei Servizi, si desume che “L'attività

consiste nella progettazione, costruzione, esercizio, manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, di impianti di captazione, potabilizzazione, accumulo, sollevamento e di reti di adduzione, distribuzione, allacciamento afferenti il servizio d'acquedotto (con esclusione delle reti e degli impianti interni dei comuni)”. Il Molise sembra quindi trovarsi in una posizione simile a quella dell’AIC calabrese, con un gestore grossista operante su tutto l’ambito che potrebbe essere il candidato più probabile per l’assunzione del ruolo di gestore unico».

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