Adesione tra l'85 e il 90% allo sciopero del trasporto pubblico molisano

Fermi ven 25 ottobre 2019
Lavoro ed Economia di La Redazione
4min
Sciopero Tpl ©Termolionline.it
Sciopero Tpl ©Termolionline.it

CAMPOBASSO. Soddisfazione massima per le organizzazioni sindacali del settore dei trasporti pubblici. Faisa-Cisl, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl «Esprimono attraverso le segreterie grande soddisfazione per l'alta adesione allo sciopero del Tpl molisano, pari all'85-90% de lavoratori, con punte del 90% in Sati e del 100% in Seac, Atm e Aesernia. Si ringrazia tutti i lavoratori per l'alto consenso manifestato.

«In tutte le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale in Molise, si registrano le condizioni normative e salariali peggiori d'Italia. Parco rotabile da terzo mondo, stipendi non pagati, assenza di una contrattazione di secondo livello, vessazioni di ogni genere. Tutto questo avviene in una Regione dove le regole, la programmazione e la sicurezza sembrano non esistere. I lavoratori del trasporto pubblico locale del Molise sono arrivati letteralmente allo stremo e non sono più disposti a tollerare le inefficienze e le condizioni di sfruttamento del personale. Un sistema a dir poco perverso quello presente in Molise e che per anni, nonostante si stia parlando di un servizio pubblico garantito dalla nostra Costituzione, ha visto prevalere un'intollerabile convivenza tra la politica locale e le aziende affidatarie del servizio. Non è un caso, infatti, che queste stesse imprese, ovviamente anch'esse rigorosamente locali, si siano ritrovate a spartire le ingenti risorse destinate al settore (frutto peraltro delle tasse pagate dai cittadini molisani) attraverso concessioni ereditate e sistematicamente prorogate nel tempo, senza aver mai partecipato ad una gara e ad una regolare competizione pubblica. Imprese che peraltro stanno offrendo (si fa per dire) ai cittadini e all'utenza molisana una contropartita a dir poco indecente fatta di mezzi fatiscenti, sporchi, maleodoranti, privi di qualsiasi comfort e in qualche caso non autorizzati nemmeno a circolare (come nel caso degli euro "0" che continuano a scorrazzare per la Regione nonostante una legge dello Stato ne vieti espressamente l'utilizzo sin dal 1° gennaio 2019), pur in presenza peraltro dall’anno 2011 di ingenti risorse all’uopo destinate dall’Ente pubblico compreso il finanziamento di nuovi autobus. Non è infatti a sproposito che nel denunciare la condizione del trasporto locale di questa Regione, parliamo ormai da tempo di "un caso Molise". Aspetto grave è anche l’assenza delle istituzioni nelle numerose questioni sollevate, dalle fermate di servizio ai transiti su strade vietate, dalle società fuori legge con i riposi alle dissennate utilizzazioni del personale.

Per i motivi sopra esposti, abbiamo indetto nel settore di 4 ore, dalle 19 alle 23. Il personale degli uffici sciopererà le ultime quattro ore della prestazione lavorativa. In quanto alle osservazioni ed alle critiche avanzate dell’assessore Niro alle organizzazioni sindacali, relative a “ … mettere ordine e ci facciano lavorare …”, ci preme replicare che: Nella penultima riunione, presente l’assessore, avevamo formalmente affermato la chiusura della procedura di conciliazione, propedeutica allo sciopero, con esito negativo e, quindi, la scelta di dichiarare lo sciopero, ci stupisce che non lo abbia compreso. Le parti sociali hanno lasciato lavorare tutte le legislature precedenti, ma l’esito è sempre più avverso, anzi, prendiamo spunto per evidenziare un qualcosa che non si è compreso affatto, oppure non si vuol comprendere per non agire, in tutte le dichiarazioni rilasciate da esponenti politici sembra che la disorganizzazione e la disattenta gestione del trasporto molisano sia colpa esclusivamente della società Atm, in realtà, tante sono le problematiche del settore che creano continuo malessere fra i dipendenti ed utenti e che interessano la generalità delle aziende. Inoltre, tutte le note per le irregolarità e le insoddisfazioni del Tpl Molisano sono state sempre inoltrate all’assessore, per cui dovremmo ritenere che sia ben a conoscenza dello sfascio, compreso il fatto che in questa regione continuano a circolare autobus euro zero, fuori legge dal 01/01/19, e l’assurda frammentazione del Tpl regionale.

Non vorremmo che mentre il dottore studia il malato muore, se poi il dottore, in barba alla legge sui bacini minimi previsti per il bando di gara (350.000 utenti), sbaglia la diagnosi, come emerso in Consiglio Regionale, è ovvio che dovremmo preoccuparci. Infatti, dopo che, per mesi ci è stata prospettata, come soluzione, la necessità di fare il bando per il gestore unico, da noi condivisa, tentare di violare la legge e proporre invece la possibilità d’individuare due bacini, anziché uno, per il Tpl molisano, non è un buon viatico per acquisire reputazione, ma ci sembra solo un tentativo d’ingraziarsi i due consorzi.

Per i motivi di cui sopra, in considerazione dei tempi necessari per la stesura del bando di gara e per la verifica dei bilanci, vogliamo un effettivo cambio di rotta, per cui abbiamo chiesto alcune azioni, da attuare subito, ed alcune informazioni, utili a comprendere il cambio di gestione, in modo da avere un risultato immediato: 1. Non riconoscimento delle spese legali alle aziende, fra l’altro nemmeno previste dal regolamento europeo, e detratte mensilmente alle aziende dall’importo del contributo; 2. Risoluzione contrattuale per le imprese che violano la normativa sui riposi; 3. Soluzione del problema delle fermate di servizio e dei transiti su strade vietate; 4. Costi del trasporto urbano e consegna documentazione utilizzata per la determinazione del costo; 5. Costo riconosciuto alla società Atm dei chilometri acquisiti dalla ditta Ve.Pe; Le azioni e le informazioni chieste alla regione sugli argomenti sopra citati e il comportamento corretto su tali argomenti, senz’altro, ci permetterebbe di guardare con più ottimismo al futuro. In definitiva, noi non ostacoliamo alcun lavoro in progetto, ma ci teniamo a verificare in corso d’opera il percorso seguito».

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