Fiom arringa in Sevel: «Sacrifici chiesti ai lavoratori senza dare certezze sul futuro»

In trincea mer 19 febbraio 2020
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
Sevel ©Cluster Trasporti
Sevel ©Cluster Trasporti

TERMOLI. Dalla Fiom-Cgil una reprimenda sulla spremitura eccessiva dei lavoratori alla Sevel.

«È ormai certo che la SEVEL per il 2020 ha l’obiettivo di produrre 310.000 furgoni e questo risultato potrebbe essere raggiunto senza spremere i Lavoratori.

La Fiom ritiene che il turno di sabato pomeriggio non abbia ragione di esistere, è solo un modo per l’azienda di avere la forza lavoro a propria disposizione risparmiando sul costo del lavoro a scapito della vita privata dei Lavoratori. Tale scelta garantisce una maggiore flessibilità all’azienda per sopperire i grossi limiti infrastrutturali e per la fragilità della propria organizzazione.

Un sacrificio che viene chiesto ai Lavoratori senza dare certezze sul futuro.

Oggi l’azienda potrebbe raggiungere i suoi obiettivi lavorando solo il sabato mattina. Infatti, mantenendo l’impostato medio delle linee dell’anno scorso, che non è il massimo della capacità produttiva, e considerando l’eventuale fermata estiva, l’azienda potrebbe produrre più di 311.000 furgoni, ben oltre l’obiettivo prefissato, di conseguenza il sabato pomeriggio è un accanimento verso i Lavoratori.

La FIOM sa che per l’azienda è difficile tornare indietro rispetto a quanto concordato con i firmatari, ma, pur mantenendo l’attuale turnazione, potrebbe nel turno pomeridiano spostare il riposo a scorrimento al sabato pomeriggio per tutti i Lavoratori, garantendosi una maggior forza lavoro durante la settimana visto che la SEVEL è scesa sotto i 6000 dipendenti (5882 dipendenti, ultimo dato al 29 gennaio 2020).

Tale operazione consentirebbe ai Lavoratori di stare a casa con le proprie famiglie e solo in caso di reale necessità l’azienda potrebbe ripristinare, per il periodo necessario, il riposo a scorrimento.

La Fiom ritiene che gli obiettivi produttivi possano essere raggiunti senza creare difficoltà ai Lavoratori, anche perché le esigenze aziendali spesso non corrispondono all’efficienza dei trasporti pubblici mettendo ancora più in difficoltà i molti Lavoratori pendolari.

A questo proposito vorremmo ricordare le dichiarazioni riportate dai giornali del presidente della Regione Abruzzo, dottor Marsilio, durante la visita in Sevel avvenuta nel mese di settembre 2019. “Il nostro obiettivo è sostenere le imprese, con la realizzazione di infrastrutture strategiche per svilupparne potenzialità e ottenere competitività rispetto ad altri Paesi emergenti, come ad esempio la Polonia: dobbiamo creare le motivazioni giuste per continuare ad attrarre investimenti.”.

La domanda che ci poniamo è: come può il Presidente della Regione Abruzzo pensare di realizzare infrastrutture se non è in grado di poter garantire il servizio pubblico degli autobus per rispondere alle esigenze delle aziende della Val di Sangro?

Il Presidente della Regione Abruzzo, oltre a fare voli pindarici sulle infrastrutture, visto che fanno parte dello stesso schieramento politico, perché non si coordina con il presidente del Molise per garantire un trasporto pubblico adeguato sia per i lavoratori che per le esigenze delle aziende della Val di Sangro?

Mentre si parla di rendere il nostro territorio competitivo, i Lavoratori sono costretti a pagare abbonamenti cari e raggiungere il posto di lavoro a piedi, di conseguenza le aziende hanno difficoltà a programmare le proprie attività.

Se non si riesce sulle cose semplici è difficile credere a progetti più complicati per attrarre investimenti».

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