Slai Cobas: "No alla ripresa dell'attività lavorativa in Sevel il 27 aprile"

COVID-19 ven 24 aprile 2020

Termoli Richiesta la sospensione nei siti produttivi di Fca

Lavoro ed Economia di La Redazione
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Sevel ©vastoweb.com
Sevel ©vastoweb.com

ATESSA. "Dando seguito alle precedenti comunicazioni inviate e pervenuteVI a mezzo pec il 10 e 13 marzo 2020, comunicazioni che quì si confermano e ribadiscono negli allegati (1-2 e 3), e a fronte dell’annunciata ripresa produttiva per il 27 aprile nei siti industriali FCA e tenuto conto che FCA e le OO.SS. FIM-CISL, UILM_UIL, FISMIC, UGLM, AQCFR e FIOM-CGIL hanno stipulato il 9 aprile un accordo di pretese “linee guida di regolamentazione” per la ripresa dell’attività lavorativa in cui limiti e tempi di fissazione restano prerogativa del governo.

A seguito della prospettata ripresa lavorativa nei siti FCA saranno coinvolti non solo dipendenti Fca ma anche quelli appartenenti alle aziende complementari dell’indotto nonché lavoratori delle ditte esterne con esponenziale aumento del rischio di contagio da coronavirus e possibili insorgenze ed estensioni dei focolai ancora diffusi e presenti sul territorio nazionale e locale.

Tra altro in latenza di specifiche aziendali inerenti la necessaria modifica dell’organizzazione del lavoro per il conseguente distanziamento sulle linee di produzione il rischio contagio resta altresì notevole se si considerano le fasi di spostamento per il raggiungimento della fabbrica per assenza di adeguati piani di mobilità collettiva e nei reparti, in particolare nei cicli di lavorazione che comportano condivisione delle mansioni nei vani/abitacolo e contatti ristretti nel posizionamento di particolari pesanti e voluminosi, per l’impiego di attrezzature e mezzi di servizio, utilizzo collettivo e contemporaneo dei servizi igienici, docce e spogliatoi, aree di ristoro e locali mensa etc.

La tutela della salute in fabbrica non può diventare una variabile dipendente subordinata all'abuso di risicate e pretese “esigenze economiche aziendali” suscettibili di esporre ad elevato rischio epidemiologico i lavoratori, le loro famiglie e le collegate realtà sociali e territoriali.

Considerato che il 'fondamentale e non derogabile diritto alla salute', sia del singolo che collettivamente inteso, è costituzionalmente protetto e normato con rango gerarchico superiore e non negoziabile e/o comprimibile dalla contrattazione sindacale e da illegittime iniziative governative - rispetto alle esigenze e libertà imprenditoriali, gli scriventi Mara Malavenda per Esecutivo Nazionale Slai cobas, Giordano Spoltore e Vittorio Granillo rispettivamente per Coordinamenti Provinciali di Chieti e Napoli dello scrivente sindacato, in funzione di rappresentanza e tutela collettiva dei lavoratori, per quanto premesso e considerate le rispettive responsabilità dei destinatari della presente ogni uno nell’ambito delle proprie competenze, richiedono la sospensione della annunciata ripresa dell’attività lavorativa prevista per il 27 aprile nei siti di FCA per l’impossibilità a garantire la necessaria ed urgente sicurezza sanitaria sul lavoro e quella territoriale.

Si resta in attesa di tempestivo riscontro preannunciando in mancanza ogni idonea ed adeguata iniziativa a tutela dei lavoratori , delle loro famiglie, e dei collegati contesti sociali nonché per la verifica di eventuali ipotesi di reato."

Così per l' Esecutivo Nazionale Slai cobas: Assunta Malavenda detta Mara; Giordano Spoltore, Coordinatore provinciale di Slai cobas Chieti; Vittorio Granillo, coordinatore provinciale di Slai cobas Napoli.


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